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Aumento in bolletta? Ecco come riconoscere quando è illegittimo e come esporre un reclamo


In questo periodo molti e molte di noi si aspettano di ricevere nella cassetta delle lettere la bolletta di luce e gas lievitata. Tuttavia non sempre gli aumenti sono legittimi ed è buona cosa controllarne la correttezza di questi rincari ed in caso di illegittimità sapere come agire.


Ed è proprio l’Antitrust a definire come alcuni di questi aumenti siano illegittimi; nel decreto Aiuti bis (Art. 3) dal 10 agosto 2022 fino al 30 aprile 2023 è sospesa la clausola che permette alle società di modificare il prezzo della fornitura. L’unico caso in cui queste modifiche sono considerate legittime sono quelle perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto.


Aumento della bolletta illegittimo? Ecco come riconoscerlo


Per capire se gli aumenti sono legittimi o meno bisogna dunque considerare la data del 10 agosto 2022, se gli aumenti sono relativi a situazioni precedenti sono da considerare legittimi, altrimenti no ed è possibile presentare un reclamo.


L’articolo 3 del decreto aiuti bis, infatti, sospende fino al 30 aprile 2023 l’efficacia di ogni clausola contrattuale che consente di modificare le condizioni generali di contratto relative al prezzo in bolletta. Fino alla data del 30 aprile sono considerati inefficaci anche i preavvisi comunicati per l’aumento del prezzo risalenti a prima del 10 agosto 2022. L’unico caso in cui l’aumento del prezzo è considerato legittimo è quello in cui le modifiche contrattuali sono state perfezionate prima del 10 agosto 2022.


Come presentare un reclamo per l’aumento in bolletta


Ci sono due opzioni: la prima è quella di presentare un reclamo individuale tramite raccomandata direttamente al gestore dell’energia esplicitando di essere a conoscenza della normativa di cui sopra. Una volta inviato il reclamo il gestore ha tempo 30 giorni solari per dare risposta, in caso contrario l’azienda dovrà rispondere con il pagamento di un indennizzo nella prima bolletta utile.


Nel caso in cui l’azienda non accettasse il reclamo bisognerà richiedere l’appoggio di un soggetto terzo. In questo caso si può fare richiesta del servizio di conciliazione al sito dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Il servizio è a disposizione di cittadini e cittadine proprio per risolvere eventuali controversie con i gestori energetici ed è anche la seconda via che possiamo intraprendere sin da subito per presentare il nostro reclamo.


La domanda di conciliazione può essere effettuata direttamente online allo sportello dedicato a consumatori e consumatrici.


Foto: KWON JUNHO Unsplash