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Clima: il 2022 è il sesto anno più caldo di sempre a livello mondiale


Probabilmente non avevamo bisogno di una conferma, ma adesso la abbiamo: da un’analisi della Coldiretti basata sui dati relativi al primo semestre 2022 della banca dati del NOAA National Climatic Data Center (NCDC), che dal 1880 registra tutte le temperature mondiali, quello che stiamo vivendo è il sesto anno più caldo della storia


La tendenza al surriscaldamento è evidente quest’anno che si classifica fino ad ora al sesto posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo’, si legge nel documento rilanciato dalla Coldiretti. 


Dallo studio si evince come la temperatura della superficie della terra e degli oceani si sia alzata di ben 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. Un numero che potrebbe sembrare irrilevante, ma che in realtà è molto preoccupante: nella prima metà dell’anno si sono registrate temperature superiori alla media su praticamente tutto il Pianeta, con picchi insoliti negli oceani Pacifico e Nord Atlantico. Temperature che abbiamo potuto percepire direttamente sulla nostra pelle e che continuiamo a osservare in questi giorni di caldo record con l’anticiclone “Apocalisse4800”. 


In particolare, Europa e Oceania hanno fatto registrare il semestre più caldo dal lontano 1880, con temperature record rilevate a giugno in Svizzera, Austria, Spagna, Francia e Italia e il recentissimo picco di caldo nel Regno Unito, che proprio il 19 luglio ha registrato la temperatura record di 39.1° mai toccata prima d’ora, con conseguente stato di emergenza nazionale dichiarato nel mese di luglio. 


Ancor più preoccupante la situazione nel nostro Paese: per l’Italia il primo semestre del 2022 è l’anno più caldo di sempre con una temperatura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica e il mese di giugno ha segnato un aumento di 2,88 gradi rispetto alla media. Valori simili a quelli del 2003, quando fu registrato il picco massimo.


Immagine di copertina: LaPresse