In questi ultimi mesi i rincari hanno colpito praticamente tutti e tutte e la maggior parte è già corsa ai ripari attuando alcune strategie per risparmiare. Dall’uso consapevole degli elettrodomestici, al risparmio indiretto riducendo le attività extra o facendo una spesa più consapevole, italiani e italiane sono preoccupati/e in vista dei mesi invernali a venire.
Oltre al tema del risparmio c’è anche quello della sostenibilità ambientale che interessa sempre più persone, come riporta l’ultima ricerca IPSOS che vede un italiano su 2 pronto a spendere di più per un prodotto green.
Un nuovo rapporto, il secondo del Censis realizzato con Edison, aggiunge alcuni dati a queste ricerche riportando la situazione sullo stile di vita attuale di italiani e italiane in questo contesto di emergenza energetica.
8 italiani su 10 pronti a cambiare stile di vita
Per risparmiare, ma anche per salvaguardare l’ambiente, ben 8 italiani/e su 10 hanno espresso la volontà di cambiare stile di vita. Uno stile di vita per il quale nel nostro Paese si sarebbe pronti e pronte a consumare meno e meglio.
“I nuovi consumi energetici degli italiani”, così si intitola lo studio Censis-Edison, segnala che tra consumatori e consumatrici si sta facendo largo l’approccio da “consumatore attivo”, ovvero quello che ottimizza i propri consumi in vista di altri rincari.
Lo studio ha segmentato in 4 categorie gli intervistati e le intervistati, in una linea che va dal più propenso a risparmiare al meno propenso. Il risultato vuole che il 15% della popolazione (9 milioni di italiani/e) hanno ridotto al minimo i consumi energetici e non hanno un potere d’acquisto per sostenere altri rincari. In questo primo cluster ci sono single, persone vulnerabili economicamente, anziani e residenti in comuni minori. Tra i 35 e i 64 anni (48% della popolazione), per le persone in coppia con figli o figlie, laureate e con redditi medio-alti c’è la propensione a una sostenibilità ambientale e sociale più spiccata dei precedenti che fa ancor più attenzione ai consumi e continuerà a farlo.
Un’altra fetta viene definita “ecologisti vincolati” (38%), ovvero quelli che temono i rincari e l’inflazione e sono soprattutto giovani, donne, persone con redditi medi e partite Iva. Infine il 6,8%, formato da single, soprattutto uomini, diplomati e coppie senza figli, lavoratori dipendenti e soprattutto con reddito medio-alto la priorità ambientale è assoluta.
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