Il decreto firmato dal premier Conte lo scorso 10 marzo ha prorogato la chiusura totale quasi su tutto il territorio fino al 3 maggio, consentendo però la possibilità alle regioni di scegliere se riaprire – a partire dal 14 aprile – alcune specifiche attività commerciali come librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per neonati e per bambini. Il sito del Ministero della salute ha resto noto che ieri, durante il primo giorno dopo lo stop, “non tutti i negozi per bambini hanno riaperto e in quelli che lo hanno fatto, da nord a sud Italia, l’afflusso è stato abbastanza contenuto”.
Nell’ultimo decreto si elencano anche le misure di sicurezza che tutti gli esercizi aperti devono seguire: è necessario l’utilizzo dei guanti e della mascherina in tutte le fasi lavorative e deve essere prevista la sanificazione dei locali due volte al giorno. Nei negozi più piccoli, sotto i 40 metri quadrati, è consentita l’entrata di un cliente alla volta e devono essere presenti solo due operatori. Infine è necessario che in cassa sia presente l’igienizzante per le mani da utilizzare prima di digitare il pin del bancomat. Un’ulteriore circolare del Ministero dell’interno, inoltre, ha demandato anche alla Guardia di Finanza lo svolgimento di controlli e riscontri.
È importante che questo primo allentamento delle misure contenitive venga affrontato con la massima serietà e con senso di responsabilità da parte di tutti. Come ricorda Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, “siamo ancora nella fase 1” ed è necessario che tutti i cittadini rispettino le regole con scrupolosità e senza abbassare la guardia.
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