Il caso Djokovic è a un punto di svolta, forse: il giudice australiano del tribunale di Melbourne, Anthony Kelly, ha infatti annullato la decisione del governo di non concedere il visto di ingresso nel Paese al tennista serbo numero 1 al mondo, poiché non aveva i requisiti imposti dalle misure anti-Covid. Tutti i non residenti in Australia, infatti, devono essere completamente vaccinati per il Covid, ma il tennista non ha mai fatto chiarezza a riguardo.
Anzi, in questi giorni i suoi avvocati hanno dichiarato, in risposta alla decisione del Governo Australiano che ha messo in quarantena il giocatore, che Novak fosse positivo il 16 dicembre e per questo ha ottenuto un visto speciale di esenzione per poter arrivare in terra australiana. Notizia che ha fatto ulteriore scalpore, poiché il giorno in cui era positivo avrebbe partecipato alla presentazione dei francobolli a lui dedicati dalle poste serbe, come il post sul suo profilo Instagram documenta.
“Una decisione irragionevole” ha dichiarato il giudice Kelly, ponendo così fine (per il momento) alla “detenzione” di Djokovic nel Park Hotel, dove era stato messo in quarantena in attesa della decisione del tribunale. Non è però ancora così certo che il numero 1 del tennis possa giocare gli Australian Open e vincerli per la decima volta nella sua carriera: come riporta la Gazzetta dello Sport, sembrerebbe che il tennista sia stato nuovamente fermato dalla polizia di frontiera poiché il Ministero dell’immigrazione australiano vuole imporre il suo primato decisionale e cancellare così la sentenza del tribunale.
La notizia è arrivata dal profilo Twitter di Djorde, fratello di Novak Djokovic, che scrive: “L’unica cosa da fare è far circolare la notizia il più possibile. Vogliono nuovamente arrestare Novak che al momento è chiuso con i suoi avvocati nel l’ufficio dove hanno seguito l’udienza. Non sanno cosa fare.”
Immagine di copertina: Novak Djokovic alla finale di Wimbledon, 2021 – via LaPresse