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Ecco cosa ha detto Berrettini a Sinner dopo il match di Wimbledon: le sue parole


Nel mondo del tennis italiano, un incontro tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner è sempre un evento attesissimo. I due atleti, che rappresentano il presente e il futuro del tennis azzurro, sono infatti diventati ormai icone di una generazione di talenti emergenti. L’ultimo confronto tra Berrettini e Sinner, andato in scena ieri sera nel Terzo torneo del Grande Slam a Wimbledon, ha visto non solo un’ottima prestazione atletica, ma anche un momento di grande sportività al termine della partita, quando i due si sono salutati a rete.


Cos’ha detto Berrettini a Sinner alla fine del match


Dopo un match combattuto, caratterizzato da scambi intensi e conclusosi con la vittoria dell’altoatesino per un punteggio di 7-6 7-6 2-6 7-6, il saluto a rete tra i due talenti non è passato inosservato. Condendo il tutto con una carezza amichevole, Berrettini si è rivolto al collega augurandogli buona fortuna per il proseguimento della competizione. “A rete l’ho accarezzato e gli ho detto di andare fino in fondo, di andare a vincere Wimbledon”, risponde infatti l’atleta a chi gli chiede cosa si siano detti lui e Sinner a fine match.


Questo scambio di parole a rete ha suscitato l’ammirazione dei tifosi e degli appassionati di tennis, evidenziando i valori di rispetto e amicizia che dovrebbero sempre essere al centro dello sport. Il gesto di Berrettini ha dimostrato come, al di là del risultato, ciò che conta davvero è il percorso di crescita e l’impegno profuso in ogni match.


I palleggi a calcio di Sinner e Berrettini prima di Wimbledon


Che fra i due scorra buon sangue si era già intuito prima del match di ieri, quando Sinner e Berrettini sono stati visti e filmati fare un riscaldamento molto particolare per una partita di tennis. Come vi abbiamo raccontato e mostrato in questo articolo, infatti, i due tennisti hanno scelto di scaldarsi palleggiando un pallone da calcio. Viene spontaneo chiedersi: c’è qualcosa che questi ragazzi non sappiano fare?


Foto: LaPresse.