La pandemia ha dato una spinta molto forte al lavoro da remoto e molte aziende hanno mantenuto l’opzione di poter far lavorare i propri dipendenti da casa. Insieme a questo trend è iniziato anche quello sulla settimana corta, come nel Regno Unito dove la settimana da 4 giorni si è dimostrata un successo. Ci sono anche diversi studi che hanno dimostrato come una settimana lavorativa ridotta faccia bene alla mente e al corpo.
Che sia lunga o corta molte persone cercano sempre più di trovare un equilibrio tra la vita professionale e quella personale e anche le città si stanno adeguando a queste esigenze. Ma quali sono quelle che meglio accolgono questa richiesta? Forbes Advisor, ha condotto un’analisi prendendo a campione 128 grandi città del mondo, assegnando un punteggio da 1 a 100, per definire quali siano le migliori per il work-life balance.
La classifica delle città migliori per il work-life balance
I criteri utilizzati per valutare le città sono stati: posizione nel World Happiness Index, punteggio ottenuto nel Gender Inequality Index, media delle ore di lavoro, ore di luce solare, congedo annuale minimo previsto dalla legge, rapporto medio tra prezzo degli immobili e salari, percentuale di offerte di lavoro da remoto, politica sul congedo di maternità, numero di parchi e riserve naturali per abitanti e tasso di disoccupazione.
Ecco la top 10 delle città dove si vive meglio l’equilibrio tra vita privata e professionale:
- Copenaghen, Danimarca: 70,5
- Helsinki, Finlandia: 65,1
- Stoccolma, Svezia: 64,8
- Oslo, Norvegia: 63,2
- Auckland, Nuova Zelanda: 62,7
- Göteborg, Svezia: 60,7
- Reykjavik, Islanda: 58,7
- Vienna, Austria: 58,5
- Edimburgo, Scozia: 57,1
- Belfast, Irlanda del Nord: 57
“Copenaghen è risultata la città con il migliore work-life balance, grazie al forte orientamento verso la sostenibilità e all’attenzione alla qualità della vita. Lo dimostrano soprattutto le sue infrastrutture, i trasporti pubblici e i numerosi spazi verdi. – si legge nella classifica di Forbes Advisor – Gli abitanti della capitale danese sono noti per il loro stile di vita “hygge”, ovvero basato cura di sé e degli altri, sul relax e i piaceri più semplici. Molte aziende con sede a Copenaghen promuovono l’adozione di questi valori sul posto di lavoro, offrendo orari flessibili e ferie annuali della durata minima di cinque settimane. Il tasso di disoccupazione, infine, è inferiore a quello di molti altri Paesi europei (2,4%) e le aziende garantiscono un’equa ripartizione del congedo parentale di 52 settimane tra i due genitori.”
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