È l’uomo dei meme, del lusso sfrenato e dei ristoranti dai conti salatissimi. Nusret Gökçe, per tutti Salt Bae, e la sua catena di steakhouse Nusr-Et sono spesso protagonisti delle polemiche più diverse. In genere, però, le critiche sono rivolte ai suoi scontrini dalle cifre esorbitanti, ora a parlare invece sono alcuni ex dipendenti.
Come spiega Il Corriere, Business Insider ha pubblicato un lungo articolo. L’imprenditore è stato descritto come un vero e proprio “tiranno”. Ex dipendenti hanno descritto un clima fortemente sessista e misogino. Un’ex addetta alle prenotazioni, ad esempio, ha spiegato che le sue colleghe erano spesso costrette ad indossare abiti più adatti per “ballare nei locali” che per lavorare in un ristorante.
I dipendenti dovevano pagare di tasca propria per gli errori commessi
Quando un dipendente commetteva un errore, poi, veniva sanzionato economicamente. Un cameriere, ad esempio, ha perso una mancia di circa 140 dollari per aver consegnato una doggy bag con le bistecche avanzate al tavolo sbagliato. Un altro ha dovuto sborsare di tasca propria il conto di un tavolo, circa 816 dollari, perché i clienti se ne erano andati senza pagare.
In tanti poi confermano che dietro all’ostentazione del lusso si nascondono “scelte manageriali dozzinali”. Tutto, dalla scelta dei tovaglioli fino alle posate o ai bicchieri, è di scarsa qualità. “Le uniformi in poliestere erano le più orribili che abbia mai indossato”, ha detto un ex barista.
La risposta dell’avvocato di Salt Bae
La risposta dei legali dell’imprenditore non è tardata ad arrivare:
“Le accuse non sono altro che un rimaneggiamento di vecchie cause legali in cui le rivendicazioni sono state contestate e da tempo sistemate. Sfortunatamente i ristoranti di alto profilo e gli chef famosi sono spesso oggetto di affermazioni false. Nusret ha assunto oltre mille dipendenti in tutto il mondo: è un peccato che alcune vecchie cause legali e alcune osservazioni poco lusinghiere debbano oscurare l’enorme sforzo per mantenere una forza lavoro di ristorazione globale. Sforzo, questo, che si è reso evidente durante la pandemia. Senza contare che i contributi offerti da Salt Bae per creare una cucina mobile e fornire oltre 6.000 pasti caldi alle vittime del terremoto in Turchia e Siria”.
Foto:La Presse