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Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne


Oggi 25 novembre, è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.


Le radici della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne


Storicamente, la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, nasce per commemorare l’attivismo di tre sorelle della Repubblica Dominicana, ovvero Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal: note come “mariposas“, si opposero alla dittatura del generale Rafael Trujilo verso la fine della prima metà del ‘900.
Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, si opposero a quella dittatura e agli orrori di quei tempi, oltre che ai crimini di quel regime: fu il 25 novembre del 1960 – ovvero 63 anni fa – quando Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal furono uccise da quello stesso regime che gettandole poi in dirupo, provò simulare che si fosse trattato di un incidente.

Quei tre omicidi – così sconcertanti e così vigliaccamente occultati – diedero vita ad un vero e proprio moto di protesta in tutto il Paese: un moto di protesta che ebbe la forza di far aprire gli occhi al resto del mondo, su quanto fosse drammatica la situazione nella Repubblica Dominicana.
La protesta a seguito dell’omicidio delle tre sorelle “mariposas” fece cadere il regime, che si concluse con la morte del generale Rafael Trujilo.
Ad oggi quindi, ogni 25 novembre si ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, giornata che in realtà apre ad un periodo di 16 giorni all’insegna dell’attivismo contro ogni forma di violenza sulle donne al termine dei quali, il 10 dicembre, ricorre invece la Giornata Internazionale dei diritti Umani.


Violenza contro le donne: i numeri in Italia


Benché la società si stia mobilitando contro la violenza contro le donne, i numeri in Italia sono e restano rilevanti, e a dirlo è l’ultima edizione della brochurequesto NON è AMORE” realizzata e pubblicata, dalla Polizia di Stato.

I numeri dicono che nel 55% dei casi, l’autore del reato è un convivente della vittima.
Su 100 casi, 39 sono ad opera del coniuge/compagno, 30 sono per mano dell’ex coniuge/compagno, 6 da un genitore o da un figlio, mentre gli ultimi 25 rispettivamente da “altri parenti, vicini di casa, pretendenti o colleghi di lavoro”.
Il dato più allarmante è il trend in crescita dei provvedimenti di ammonimento adottati dal questore: nel 2022 sono stati 3.762, il 47% in più rispetto ai 2.559 dell’anno precedente e il 56,8% in più rispetto ai 2.398 del 2021.
Nel 2023 – stando ai primi sei mesi dell’anno – c’è un’ulteriore crescita rispetto al 2022: si pensi ad esempio, che durante i primi sei mesi di quest’anno, si calcola un 33% di ammonimenti in più rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.

Cala se pur di poco, il numero dei femminicidi su base percentuale: anche in questo caso, va registrato che l’autore del delitto è il marito o il partner (per il 52% dei casi), l’ex marito o l’ex partner (per il 14% dei casi).
Altro dato importante e su cui vale la pena riflettere, è che in un caso ogni tre (quindi nel 33% dei casi) la donna uccisa lascia dei figli piccoli.
La brochurequesto NON è AMORE” realizzata e pubblicata, dalla Polizia di Stato, può essere scaricata qui.


Le scarpe rosse e il 1522, il numero verde anti violenza e stalking


Le scarpe rosse, sono e restano il simbolo contro la violenza sulle donne e i femminicidi: la storia di questo simbolo ad oggi prezioso e radicato nella nostra società, nasce in Messico per mano dell’artista messicana Elina Chauvet.
Elina Chauvet, nel 2009 pose 33 paia di scarpe da donna – tutte quante di colore rosso – in una delle piazze di Ciudad Juárez, città tristemente nota per l’alto tasso di femminicidi e maltrattamenti verso le donne: lo fece per ricordare le donne vittime di violenza, tutte quante. Ma un pensiero – in modo particolare – andò anche alla sorella dell’artista, assassinata dal marito a soli vent’anni.





Oggi più che mai, va invece ricordato il numero anti violenza e stalking: è il 1522, numero gratuito attivo 24 ore su 24 che costituisce il servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità con operatrici specializzate per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Oltre al numero di telefono è possibile accedere anche al sito www.1522.eu.




Immagine di copertina: LaPresse