Magazine RDS

Il piccolo sommergibile Titan è imploso: “Perdita catastrofica della camera di pressione”


Le notizie si sono susseguite da ieri pomeriggio, fino a quando – alle 21 ora italiana – è arrivata l’ufficialità che, al tempo stesso, ha confermato la peggiore delle previsioni.
I detriti trovati a circa 200 metri dalla prua del relitto del Titanic, erano del piccolo sommergibile Titan.
Le vittime sarebbero morte sul colpo, a causa – sembrerebbe – di una perdita di pressione del sottomarino schiacciato a 4000 metri di profondità: ad annunciarlo è stata la Guardia Costiera USA.



“Perdita catastrofica della camera di pressione”: così è imploso il sommergibile Titan


Le cinque persone a bordo del sottomarino, il miliardario britannico Hamish Harding, il subpilota francese Paul-Henri Nargeolet, Stockton Rush (che era l’amministratore delegato e fondatore di OceanGate), e l’uomo d’affari britannico Shahzada Dawood insieme a suo figlio Suleman, sarebbero deceduti in una frazione di secondo.




Intanto OceanGate, operatore che si è occupato delle immersioni turistiche in prossimità del Titanic ha dichiarato:


“I nostri cuori sono con queste cinque anime e con ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento.
Questi uomini erano veri esploratori che condividevano un distinto spirito di avventura e una profonda passione per l’esplorazione e la protezione degli oceani del mondo.
I nostri cuori sono con queste cinque anime e con ogni membro delle loro famiglie durante questo tragico momento. Piangiamo la perdita della vita e la gioia che hanno portato a tutti quelli che conoscevano.
L’intera famiglia OceanGate è profondamente grata per gli innumerevoli uomini e donne di molteplici organizzazioni della comunità internazionale che hanno accelerato le risorse ad ampio raggio e hanno lavorato così duramente in questa missione.
Apprezziamo il loro impegno nel trovare questi cinque esploratori e i loro giorni e notti di instancabile lavoro a sostegno del nostro equipaggio e delle loro famiglie.
Questo è un momento molto triste per l’intera comunità di esploratori e per ciascuno dei membri della famiglia di coloro che si sono persi in mare.
Chiediamo rispettosamente che la privacy di queste famiglie sia rispettata durante questo periodo così doloroso.”



Quale futuro per l’esplorazione del Titanic?


Quanto accaduto in questi giorni lancia un monito verso il futuro dell’esplorazione marina: su cosa sia giusto e opportuno. Molti infatti erano i segnali per nulla incoraggianti di questa spedizione: le certificazioni internazionali non rilasciate a OceanGate, un sottomarino definito da molti “inadeguato” per affrontare un’impresa simile. Il dramma vissuto da queste cinque persone lascerà un ulteriore segno, su ciò che l’uomo potrà o non potrà fare.
Intanto, fanno sapere fonti vicine alle famiglie, l’idea di massima sarebbe quella di non recuperare i corpi delle vittime e di lasciarli lì, in fondo all’Oceano Atlantico.


Immagine di copertina: LaPresse