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Intelligenza artificiale e riconoscimento facciale: ecco la posizione dell’Ue sulla sorveglianza di massa

Il Parlamento europeo ha preso una posizione importante nei confronti dei sistemi di sorveglianza di massa. Si tratta di un primo passo per limitare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici al fine di tutelare la privacy delle persone.


Così si legge nel testo della risoluzione: “Per rispettare la privacy e la dignità umana, i deputati chiedono un divieto permanente dell’utilizzo del riconoscimento automatico delle persone negli spazi pubblici, notando che i cittadini dovrebbero essere monitorati solo se sospettati di un crimine. Il Parlamento chiede di vietare anche l’uso di banche dati private di riconoscimento facciale (come il sistema Clearview AI, banca dati di oltre tre miliardi di immagini raccolte illegalmente dai social network, già in uso) e la polizia predittiva basata sui dati comportamentali. I deputati chiedono anche di vietare i sistemi di punteggio sociale, che cercano di valutare l’affidabilità dei cittadini in base al loro comportamento o personalità”.


Come spiega Punto Informatico, l’obiettivo dei parlamentari non era quello di sminuire le potenzialità dell’Ai quanto sottolineare una sfiducia nell’attuale stato di questi sistemi di controllo e dei loro algoritmi, visto “il numero sproporzionato di errori di identificazione e di classificazione”, spesso a danno di determinati gruppi razziali o etnici, di persone LGBTI, dei bambini, degli anziani e delle donne.


I deputati chiedono quindi che gli algoritmi debbano “essere trasparenti, tracciabili e sufficientemente documentati”. Con una votazione di 377 a favore, 248 contro e 62 astenuti, questa risoluzione guiderà la Commissione Europea sulle prossime scelte dedicate ad un tema così centrale nella vita di tutti i cittadini.



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