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La Nasa torna sulla Luna: anche Samantha Cristoforetti tra i candidati


L’obiettivo è chiaro: riportare l’essere umano sulla luna. Dai primissimi passi fatti dall’uomo sul nostro satellite, il 20 luglio 1969 alle 4.57 ora italiana, la Luna è diventata uno degli obiettivi di esplorazione dell’umanità. Per anni forse è stata messa da parte da altre missioni (l’ultima missione sulla Luna risale al 1972), come la più recente del rover Perseverance ed il drone Ingenuity lanciati il 30 luglio 2020 e arrivati su Marte il 18 febbraio 2021. 


Ecco che la Nasa ha annunciato il ritorno sulla Luna, con equipaggio (cosa ancora non tentata per Marte), e la notizia vuole anche l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti tra le possibili scienziate in missione.


Ad oggi Cristoforetti è impegnata sulla Stazione Spaziale Internazionale dalla quale porta avanti il lavoro di ricerca e quando può condivide alcuni scatti di immensa bellezza: come l’ultimissimo dell’aurora vista dallo spazio.


L’annuncio della Nasa


Anche attraverso Twitter, la Nasa, ha annunciato il via alla missione Artemis. Concluse le prove di lancio i manager della NASA hanno annunciato il giorno del decollo: lunedì 29 agosto presso il Kennedy Space Center, in Florida.        



Questo primo lancio, del razzo “Space Launch System” sarà senza equipaggio e prevederà l’utilizzo di una capsula nominata Orion per una prima esplorazione.


Questa prima fase aprirà la strada alle missioni Artemis II e Artemis III, e per quest’ultima sarà previsto l’equipaggio.


Anche Samantha Cristoforetti tra i candidati


Sarà nel 2025, salvo imprevisti, il ritorno effettivo dell’essere umano sulla Luna. Sei giorni di permanenza sulla Luna per un uomo e una donna, così ha annunciato Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Esa, alla conferenza stampa che annunciava l’avvio della missione.


Come dichiarato da Aschbacher i due astronauti verranno scelti tra quelli della Classe del 2009 dell’Esa, tra questi c’è anche l’italiana Samantha Cristoforetti.


“L’obiettivo principale di Artemis I è testare a fondo i sistemi integrati prima delle missioni con equipaggio, facendo funzionare la navicella spaziale in un ambiente profondo, testando lo scudo termico di Orion e recuperando il modulo dell’equipaggio dopo il rientro, la discesa e l’atterraggio”, ha spiegato il team della Nasa.


Foto: LaPresse.