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Niente quarantena per chi ha ricevuto la terza dose: le richieste delle Regioni al Cts


Il Comitato tecnico-scientifico si riunirà domani per valutare l’ipotesi di ridurre il periodo di quarantena per le persone che hanno ricevuto la terza dose. Si prevede che, vista la maggiore velocità di contagio della variante Omicron, anche il numero di persone che devono entrare in quarantena perché sono entrate in contatto con un positivo aumenterà in modo esponenziale. Come spiega il Corriere, c’è il rischio che nel giro di un paio di settimane, un mese al massimo, moltissime attività rimarranno bloccate per mancanza di personale.


I presidenti delle Regioni chiedono che venga eliminato il periodo di isolamento per chi è entrato in contatto con un positivo ma ha ricevuto già la terza dose. C’è anche l’ipotesi di ridurre la quarantena a 4 o 5 giorni per chi ha avuto soltanto due dosi.


Il coordinatore del Cts Franco Locatelli pare sia scettico rispetto alla possibilità di un allentamento ma in molti sostengono che “premiare chi ha completato il ciclo vaccinale” possa dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale.


Gli scienziati dovranno valutare l’impatto che l’Omicron sta avendo sulle ospedalizzazioni e, in particolare, sui vaccinati. I primi studi sostengono che questa variante ha conseguenze più lievi sui contagiati rispetto alla variante Delta. Se ci fossero ulteriori conferme, non si esclude che il Cts segua le richieste delle Regioni.


Sarà necessario un intervento anche sul fronte mascherine. Ora è obbligatorio indossare le Ffp2 nei cinema, nei teatri e a bordo dei mezzi di trasporto. Su quest’ultimi la regola viene troppo spesso ignorata anche a causa del costo delle mascherine stesse. I presidenti della Regioni hanno chiesto un aiuto al governo al fine di garantire un prezzo calmierato.


Foto: LaPresse