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Polemica alle Olimpiadi, la piscina della Defense Arena è “lenta”: ecco perché svantaggia gli atleti


Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono al centro di una vivace polemica riguardante la piscina della Defense Arena, definita da molti atleti e allenatori come “lenta“. Questo termine, nel contesto del nuoto, si riferisce a una piscina che non favorisce tempi rapidi, influenzando negativamente le performance degli atleti.


In questo articolo, vi racconteremo le ragioni fisiche dietro questa affermazione e gli effetti che ha avuto sugli atleti.


Quando una piscina è “lenta”


Le ragioni per cui una piscina può essere considerata “lenta” sono molteplici e spesso complesse. Tra i fattori principali che influenzano la velocità ci sono:


  1. Dimensione e profondità della piscina: Una piscina più profonda tende a ridurre la turbolenza dell’acqua, permettendo agli atleti di nuotare più velocemente. La Defense Arena, però, ha una profondità inferiore rispetto agli standard ottimali.
  2. Qualità dell’acqua: La temperatura, la composizione chimica e la pulizia dell’acqua possono influire sulle performance. Un’acqua troppo calda o troppo fredda, per esempio, può rallentare i nuotatori.
  3. Sistema di filtraggio e circolazione: Un sistema di filtraggio inefficace può aumentare la resistenza dell’acqua. Inoltre, un adeguato sistema di circolazione è cruciale per mantenere un flusso uniforme, evitando correnti che possono ostacolare gli atleti.
  4. Rifiniture e materiali utilizzati: Le superfici della piscina e le corsie devono essere progettate per ridurre al minimo la resistenza e la turbolenza. Materiali di bassa qualità o una manutenzione insufficiente possono compromettere la performance.


Perché la piscina delle Olimpiadi di Parigi è “lenta”


Come accennato sopra, le ragioni per cui una piscina viene definita in questo modo possono essere varie. A quanto pare, per quanto riguarda quella della Defense Arena di Parigi, i motivi dei rallentamenti accusati dagli atleti sarebbero dovuti alla profondità della vasca, inferiore rispetto a quelle abituali. La piscina di Parigi, infatti, ha una profondità di 2.20 metri, ben 80 cm in meno di quella della precedente edizione dei Giochi.


L’impatto di una piscina “lenta” è stato evidente nelle prestazioni complessive degli atleti. Molti hanno registrato tempi più lenti rispetto alle loro migliori performance. Questo ha sollevato preoccupazioni non solo per le medaglie, ma anche per i record mondiali e olimpici che rischiano di rimanere imbattuti a causa delle condizioni subottimali.


Foto: LaPresse.