Si chiama “Zoom fatigue” ed è una conseguenza delle video-call al tempo del lockdown. Il termine si riferisce soprattutto a Zoom come strumento preferito per le videochiamate di gruppo. In questo periodo di distanziamento sociale è stato necessario e indispensabile trovare altre modalità per continuare a lavorare da casa, a distanza.
Una modalità risultata funzionale per le riunioni sono state proprio le video-conferenze, o video-call della piattaforma ZOOM. Due, tre al giorno e siamo riusciti a tenere i contatti lavorativi, a portare avanti i progetti e a non fermare il nostro lavoro. Sul lato personale, poi, le chiamate sono diventate tutte video-chiamate, perché amici e parenti ci sono mancati tanto e vedere i loro volti è stato di conforto per ciascuno di noi.
Tutto questo “video” senza il contatto “faccia a faccia” a quanto pare ci ha stancato molto di più dal punto di vista psicologico e della fatica mentale. Una spiegazione c’è e ce l’hanno chiarita alcuni psicologi e scienziati che hanno, appunto, iniziato ad utilizzare la definizione “Zoom fatigue” per questo particolare affaticamento.
Il motivo starebbe nella maggiore attenzione che ciascuno di noi deve impiegare durante le video-call per rintracciare i segnali non verbali. Nella comunicazione faccia a faccia il significato è spesso veicolato anche dal linguaggio non verbale che ci aiuta a comprendere e a memorizzare più facilmente. Nelle video-call, complice la scarsa qualità del video e la distanza, è più difficile la lettura di questi segnali.
Di questo particolare problema si sono occupati Gianpiero Petriglieri, professore associato di Insead e Marissa Shuffler, professore associato della Clemson University. Secondo i due professori, infatti, la videochiamata di per sé richiederebbe maggiore attenzione rispetto ad una conversazione faccia a faccia, perché c’è maggior lavoro da parte nostra per elaborare i segnali non verbali. Inoltre la qualità della connessione e del video, i ritardi dell’audio rendono tutto molto più faticoso.
I due esperti consigliano di limitare le videochiamate a quelle strettamente necessarie e di non accendere, per forza, le videocamere, ma limitarsi all’ascolto, come se fossero telefonate semplici. Un altro buon consiglio è quello di fare una pausa tra una videochiamata e l’altra, facendo un po’ di esercizio oppure bevendo un caffè rilassati in poltrona. Insomma, staccare dallo schermo per un po’.
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