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A 70 anni dalla morte, James Dean reciterà in un nuovo film grazie all’intelligenza artificiale


Abbiamo già visto gli utilizzi dell’intelligenza artificiale nei campi più diversi, dal mondo dell’arte a quello della musica; non stupisce quindi che potrebbe venire usata anche al cinema in modo sempre più massiccio.


A quasi 70 anni dalla sua morte, un’icona come James Dean tornerà sul grande schermo proprio grazie all’AI. Stando a quanto riporta la BBC, l’attore sarà il protagonista di un nuovo film intitolato “Back to Eden”. Un suo clone digitale, creato con una tecnologia di intelligenza artificiale simile a quella utilizzata per generare i deepfake, camminerà, parlerà e interagirà sullo schermo con tutti gli altri attori.


La nuova tecnologia sarà molto più accurata del deepfake: non si limiterà a inserire il volto dell’attore su quello di un altro, ma ricostruirà completamente il suo corpo, imitandone le movenze, ogni espressione e anche il suono della voce.


Non è la prima volta che si ipotizza di far comparire James Dean in un film. Nel 2019 la famiglia dell’attore aveva autorizzato l’utilizzo della sua immagine per “Finding Jack”, la pellicola di Anton Ernst e Tati Golykh. Il progetto, però, fu poi annullato.


Gli attori sono sempre più preoccupati


Casi come questo sollevano non poche domande decisamente complesse, sia dal punto di vista etico che legale. Questi temi sono stati affrontati ampiamente durante lo sciopero degli attori, che ormai protestano da quasi quattro mesi ad Hollywood. L’attrice Susan Sarandon è tra coloro che hanno espresso i propri timori, avvertendo che l’intelligenza artificiale potrebbe farle “dire e fare cose su cui non ho scelta”.


Recentemente Tom Hanks, ospite dell’Adam Buxton Podcast, ha espresso le sue perplessità sul tema facendosi portavoce di una preoccupazione più che reale: sono molti gli attori che temono che il loro lavoro verrà sostituito totalmente dall’AI. “Potrei essere investito da un autobus domani e basta, ma le mie performance possono andare avanti all’infinito”, ha detto Hanks.


Intervistati dalla BBC, i CEO di alcune delle società più importanti che si stanno occupando di intelligenza artificiale, oltre ai portavoce di attori e doppiatori, sono d’accordo sulla necessità di introdurre al più presto una legislazione che protegga i diritti di tutti: quelli dei defunti, delle celebrità e di chiunque lavori nella film industry.


Foto: LaPresse