Sono passati più di 18 anni da quel 12 agosto del 2000, da quando il Kursk, ovvero il sottomarino russo a propulsione nucleare K-141, colò a picco provocando la morte di ben 118 membri dell’equipaggio. Accadde nel mare di Barents, esattamente a nord della Russia. Il sottomarino nucleare, lungo oltre 150 metri per oltre 10 mila tonnellate di peso, entrato in servizio nel 1995, dopo due esplosioni, affondò a 100 metri di profondità e a ben 150 km di distanza dalla più vicina base di Severomorsk, in Russia. La più grande tragedia della marina russa, è anche la fonte di due storie controverse. Due teorie, una ufficiale (un incidente dovuto alla fuoriuscita di perossido d’idrogeno, ovvero il propellente dei siluri) e un’altra ufficiosa che – ai più – è parsa tutto, fuorché inverosimile: ovvero, un siluro partito dal sottomarino americano Memphis.
Oggi, quell’incredibile storia che portò Russia e Stati Uniti ad un passo dal conflitto, è diventata un film: un adattamento cinematografico del libro A Time to Die scritto da Robert Moore. Ecco il trailer.
Il Kursk: ecco il trailer del film dedicato all’affondamento del sottomarino nucleare russo
Immagine di copertina tratta da Wikipedia