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Daniele Luchetti ospite di RDS

E’ curioso che a dirigere un film su Papa Francesco sia proprio Daniele Luchetti che ha iniziato a muovere i primi passi seri nel mondo cinematografico proprio facendo l’aiuto regista per Nanni Moretti (La Messa è finita), autore e regista di Habemus Papam.


E’ sempre difficile raccontare la vita di un personaggio pubblico, figuriamoci quello di Papa Francesco amato e ben considerato da tutti. Luchetti deve averci pensato su molto e alla fine la scelta è stata quella di raccontare Jorge Bergoglio partendo dalla sua sofferenza e dal disorientamento davanti agli orrori della dittatura militare di Videla.

Chiamatemi Francesco, dunque, prende una direzione specifica, quella del film politico, laico. Luchetti è un non credente e lo è da sempre, non ha cominciato ad esserlo in occasione del film. Ciò che ha voluto raccontare di quest’uomo diventato Papa è l’umanità e il ritorno all’umiltà della chiesa.


“La preoccupazione più grande era quella di non fare il santino – dice Luchetti – volevo evitare quei momenti dei biopic in cui il regista in qualche modo dà di gomitata al pubblico per dire vedi già si capiva che sarebbe diventato Papa. Il mio modello è stato The Queen di Stephen Frears, ho cercato l’asciuttezza inglese. Per raccogliere informazioni sulla sua giovinezza abbiamo fatto un lungo viaggio in Argentina, abbiamo parlato con tantissime persone, amici, fedeli, praticamente a Buenos Aires non esiste persona che non abbia un ricordo personale sul Papa. Poi però ho smesso di pensare che fosse una persona viva e vegeta e che abitava ad un chilometro da casa mia, ho persino smesso di leggere i giornali che parlavano del Papa. Oggi scopro che è in Africa e che è un viaggio importante”.


Chiamatemi Francesco segue il percorso di Jorge Mario Bergoglio dal principio, da quando decide di lasciare gli studi di chimica e la fidanzata per entrare nell’ordine dei Gesuiti, in un periodo in cui la dittatura di Videla era violenta. Passando poi per la difficile esperienza dei desaparecidos e del terrorismo di stato. Tutto questo segna il futuro Papa tanto da fargli decidere di occuparsi degli ultimi, come sempre dovrebbe fare la chiesa. Fino ad arrivare alla giornata dell’11 febbraio 2013 quando Papa Benedetto si ritira e prepara il conclave che eleggerà Bergoglio Pontefice. Il film chiude sulle vere immagini di Piazza San Pietro, quando il nuovo Papa si affaccia e saluta chi era in attesa con “Buonasera!”.





CHIAMATEMI FRANCESCO

IL PAPA DELLA GENTE


diretto da DANIELE LUCHETTI


con RODRIGO DE LA SERNA e SERGIO HERNÁNDEZ

MURIEL SANTA ANA, JOSÉ ÁNGEL EGIDO,

e con ALEX BRENDMÜHL

e con la partecipazione di MERCEDES MORAN

“Chiamatemi Francesco” è il racconto del percorso che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di una famiglia di immigrati italiani a Buenos Aires, alla guida della Chiesa Cattolica. È un viaggio umano e spirituale durato più di mezzo secolo, sullo sfondo di un paese – l’Argentina – che ha vissuto momenti storici controversi, fino all’elezione al soglio pontificio nel 2013.

Negli anni della giovinezza Jorge è un ragazzo come tanti, circondato da tanti amici e impegnato negli studi. Tra le persone a lui più vicine, Esther Ballestrino, la sua professoressa di Chimica a cui rimarrà legato per tutta la vita. Tutto cambia quando la vocazione lo porterà a entrare, poco più che ventenne, nel rigoroso ordine dei Gesuiti. Durante la terribile dittatura militare di Videla, Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l’Argentina. Questa responsabilità in un momento così tetro metterà alla prova, nel modo più drammatico, la fede e il coraggio del futuro Papa. Jorge nonostante i rischi si impegnerà in prima persona nella difesa dei perseguitati dal regime – ma pagherà un prezzo umanamente altissimo vedendo morire o “scomparire” alcuni tra i suoi più amati compagni di strada.

Da questa esperienza Bergoglio uscirà cambiato e pronto a vivere il suo impegno futuro nella costante difesa degli ultimi e degli emarginati. Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires continuerà la sua opera di aiuto agli abitanti delle periferie, difendendoli dalle sopraffazioni del potere e promuovendone la crescita individuale e collettiva. Il racconto si conclude con l’indimenticabile serata in cui, in una piazza San Pietro stracolma di folla, Jorge Bergoglio vestito di bianco e con una croce di ferro, saluterà il mondo con il nome di Francesco, con la schietta semplicità e l’umanità profonda con cui tutti siamo abituati a conoscerlo.


Daniele Luchetti ospite di RDS


Il 3 dicembre Daniele Luchetti sarà ospite della Radio 100% Grandi Successi per parlare del suo ultimo film “Chiamatemi Francesco”.


Nei prossimi giorni pubblicheremo il video dell’incontro!