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“Le mail di Brad Pitt? Pensavo fossero uno scherzo”: l’incredibile storia del coro di Bolzano


Una storia che ha davvero dell’incredibile è quella che ha coinvolto il piccolo, ma talentuoso, coro amatoriale “Choriosum”, di Bolzano. Sì, perché a quanto pare niente di meno che Brad Pitt, attraverso il suo produttore musicale, ha contattato il coro il quale però ha pensato fosse uno scherzo.


Di certo non si immaginavano fosse vero, che proprio Terry D’Ambrosio, il supervisore musicale di Pitt impegnato nel suo film “The last black man” utilizzasse il semplice form online del sito del coro per domandare loro una canzone. Invece è andata proprio così e a raccontarlo è stato Hannes Knollseisen, direttore del coro da oltre 17 anni, alle pagine di Vanity Fair.


Brad Pitt e le mail al piccolo coro di Bolzano: la storia


Come racconta Knollseisen, il primo contatto è arrivato tramite il form del sito del coro ma, “Ma siamo una piccola associazione senza fini di lucro e una cosa del genere ci è sembrata sospetta, una specie di scherzo o spam e l’abbiamo cestinata”.


Nel messaggio “un certo Terry D’Ambrosio chiedeva di poter utilizzare la registrazione della nostra versione di Blue, il brano di Joni Mitchell, per un suo film che chiamava ‘indipendente’ ma per noi quella parola non aveva molto senso. Dopo pensavamo si riferisse al crowfunding o qualcosa di simile ma sul momento non abbiamo rispostoracconta il direttore.


Come narra, il team di Brad Pitt non si è arreso ed ha ricontattato il Chrosium una seconda volta, questa inserendo più informazioni per cercare di attirare l’attenzione.


“Visto l’insistenza e il fatto che comunque noi non avevamo niente da perdere abbiamo accettato e gli abbiamo inviato la registrazione. Ci siamo accordati, ma non chiedetemi la cifra perché su questo non mi sento di commentare, ma poi è finita lì.”


E una volta accettata la collaborazione, Knollseisen racconta:


“Cercando su Wikipedia le informazioni del film, dopo l’uscita al Sundance. È lì che abbiamo visto il nome di Brad Pitt: eravamo increduli e contenti. In quel momento abbiamo capito che il progetto era importante e che noi ne avremmo fatto parte”.


Infine, ironizzando, il direttore del piccolo coro ammette di aver imparato una lezione da questa storia: “Non aspettare la terza mail prima di rispondere a una proposta”.


Foto: LaPresse.