“Ti voglio bene, amico mio fantestico”. Così Lino Banfi ha concluso la sua lunga lettera a Checco Zalone. Pochi giorni fa l’attore era ai nostri microfoni, in compagnia di Anna e Sergio, per tirare le somme sulla sua incredibile carriera.
Ora Banfi ha voluto rendere omaggio ad uno dei colleghi per cui ha più stima in assoluto pubblicando una lunga lettera su Novella 2000. Zalone l’ha definito in più occasioni un capostipite di “pugliesità”, ora Lino ha deciso di restituire il favore. Per lui è un “un attore completo” e si merita tutto il successo che ha ottenuto finora.
Non solo, Lino ci ha tenuto a ribadire che Checco si è creato un suo stile davvero originale, senza copiare nessuno. “Hai attinto sempre e solo da te stesso”, dice Banfi. Per un attore non c’è complimento migliore.
Quando Checco Zalone ha difeso i suoi film
Infine Banfi ha ricordato di quando, molto tempo fa, intervistato dal Corriere, ha difeso i suoi film da chi li considerava di “serie C” o addirittura “sporchi”. Zalone invece ha sempre detto che erano dei veri e propri cult.
Sul finale Banfi si è lasciato andare mostrando il suo lato più intimo e profondo. Ha raccontato di quanto le manchi la moglie Lucia, morta a fine febbraio. Lei era il suo sole, Zalone invece ha problemi con la notte. Per questo l’ha invitato a passare qualche notte insieme al telefono:
“Ho letto che anche tu hai uno strano rapporto con la notte, poiché l’ansia di deludere ti tiene sveglio. Facciamoci una telefonatina quando ti va, e aspettiamo assieme l’aurora, che arriverà a ricordarci che la tua paura di fallire, tanto quanto la mia di aver perso Lucia, erano solo mostri che il giorno mette a tacere”
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