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Il bracconaggio diminuisce e gli elefanti tornano a prosperare: il risultato degli sforzi di conservazione in Kenya


In un’importante iniziativa di conservazione, 50 elefanti verranno trasferiti dalla Riserva Nazionale di Mwea (42 km²) al più grande Parco Nazionale di Aberdare (780 km²) in Kenya. Questo traguardo rappresenta un passo fondamentale in un percorso di conservazione che dura da trent’anni, durante il quale la popolazione di elefanti in Kenya si è ripresa dopo essere stata quasi decimata dal bracconaggio.


Il numero di elefanti in Kenya è raddoppiato


Tra il 1979 e il 1989, il numero di elefanti in Kenya si era ridotto drasticamente da 170.000 a soli 16.000 esemplari. Tuttavia, grazie agli sforzi di conservazione, il censimento del 2021 ha rivelato che la popolazione di elefanti è risalita a 36.280 individui.


Il trasferimento, che ha un costo stimato di circa 14 milioni di scellini kenioti, è stato deciso a causa della sovrappopolazione di elefanti nella riserva di Mwea, dove il loro numero è passato da 49 nel 1979 a 156 oggi, portando a crescenti conflitti tra elefanti e comunità locali. Il Parco Nazionale di Aberdare, molto più vasto e verde, offre un habitat più idoneo e contribuisce a ridurre il rischio di conflitti, garantendo una convivenza pacifica tra fauna e abitanti.


Questa iniziativa fa parte del Piano d’Azione Nazionale per gli Elefanti del Kenya, volto a preservare le popolazioni di elefanti e a ridurre i conflitti con l’uomo. Oltre agli obiettivi di conservazione, il progetto mira anche a incrementare le opportunità di ecoturismo ad Aberdare, generando benefici economici per le comunità locali.


Il trasferimento viene eseguito nel rispetto di rigorose linee guida internazionali per garantire la sicurezza degli elefanti e promuovere la diversità genetica e gli obiettivi di conservazione a lungo termine di questa specie iconica e in via di estinzione.



Foto di David Clode su Unsplash