Magazine RDS

In Europa cala il numero di animali utilizzati per la produzione di carne


Negli ultimi anni, la produzione di carne in Europa ha registrato una riduzione senza precedenti nel numero di animali destinati alla macellazione. Spinte dalle politiche ambientali e da cambiamenti culturali, molte nazioni europee, tra cui la Germania e il Belgio, stanno trasformando il proprio modello produttivo per rispondere a nuove esigenze di sostenibilità e benessere animale.


Un tempo fulcro della produzione zootecnica, questi paesi hanno segnato un punto di svolta in risposta a richieste crescenti di alternative alimentari più etiche e rispettose dell’ambiente. Ma cosa sta davvero cambiando? Vediamo cosa ci dicono i numeri e cosa potrebbe significare per il futuro del settore alimentare.


Il declino della produzione: dati e cause


La Germania, uno dei maggiori produttori di carne in Europa, ha registrato dal 2016 un calo costante nella quantità di animali macellati, raggiungendo un livello particolarmente basso nel 2022, con una produzione totale di circa 7 milioni di tonnellate di carne. Questo rappresenta una diminuzione dell’8,1% rispetto all’anno precedente, e il calo è stato particolarmente evidente nel settore suino, con un abbattimento del 9,2% del numero di maiali macellati. Tale diminuzione ha portato a circa 4,8 milioni di suini in meno rispetto al 2021, una differenza considerevole in termini sia economici sia ambientali​.


Anche il Belgio segue questa tendenza, registrando una riduzione quasi del 10% nella produzione di carne suina, portando la macellazione ai minimi degli ultimi trent’anni. Molti attribuiscono questo calo a una combinazione di fattori economici e normativi. Le politiche europee hanno stabilito obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni derivanti dall’allevamento intensivo, spingendo nazioni come Austria e Paesi Bassi ad adottare misure per la gestione sostenibile del bestiame, tra cui la riduzione del 30% delle emissioni di ammoniaca in alcune regioni.


Questo cambiamento, inoltre, riflette una crescente attenzione verso le alternative vegetali e un allontanamento delle nuove generazioni dal consumo di carne tradizionale. La domanda di opzioni a base vegetale e di carni coltivate in laboratorio sta crescendo, sostenuta sia dalla sensibilità dei consumatori verso il benessere animale sia dall’obiettivo di ridurre l’impatto ecologico della produzione alimentare.


Verso un’alimentazione più sostenibile?


Il calo record nel numero di animali utilizzati per la carne in Europa rappresenta un segnale forte di cambiamento. Con un sempre maggiore impegno da parte dei governi e dei consumatori verso un’agricoltura sostenibile, questo trend sembra destinato a consolidarsi.


Di fronte a un cambiamento di tali dimensioni, il settore alimentare europeo si trova ora di fronte a una fase di trasformazione, in cui la sfida è rispondere a nuovi valori e priorità. Tra la crescente popolarità di diete a base vegetale e l’innovazione nel campo delle proteine alternative, il futuro della produzione alimentare in Europa si prospetta sempre più sostenibile, etico e orientato alla salute del pianeta e delle generazioni future.



Foto di Mario Amé su Unsplash