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Incredibile salvataggio di 40 balene spiaggiate: i residenti le hanno riportate in acqua a una a una


Un evento drammatico ha scosso la comunità di Ruakākā, nel nord della Nuova Zelanda, quando oltre 40 balene pilota (Globicephala melas) si sono spiaggiate lunedì scorso lungo le sue coste. Lo spiaggiamento di massa, che ha mobilitato volontari, residenti e autorità, ha portato alla morte di quattro cetacei, ma fortunatamente gli altri sono stati tratti in salvo grazie a un imponente intervento collettivo.


Un’operazione di salvataggio straordinaria


Le prime segnalazioni sono arrivate alle autorità nelle prime ore del mattino. Immediatamente, gruppi di soccorritori formati da volontari e esperti del Dipartimento della Conservazione neozelandese hanno raggiunto la spiaggia, trovando i cetacei in evidente difficoltà. Le balene sono state mantenute idratate e trasportate a una a una in mare dai residenti e dai volontari salvandole da una morte certa.


Abbiamo fatto tutto il possibile per salvare queste magnifiche creature,” ha dichiarato un rappresentante del Dipartimento della Conservazione neozelandese.


Un fenomeno comune ma ancora enigmatico


Gli spiaggiamenti di massa non sono una rarità per la Nuova Zelanda, che con oltre 5.000 episodi registrati dal 1840 è una delle aree del mondo più colpite da questo fenomeno. Tuttavia, le cause esatte restano in gran parte sconosciute. Tra le ipotesi più accreditate, vi sono errori nell’uso dell’ecolocalizzazione da parte dei cetacei, influenzati da coste poco profonde o da condizioni geografiche sfavorevoli. Altri studi suggeriscono che disturbi ambientali, come i cambiamenti climatici o l’inquinamento acustico, possano contribuire.


La tragedia sfiorata a Ruakākā solleva ancora una volta la necessità di migliorare le strategie di prevenzione e gestione di questi eventi. La cooperazione tra scienza, comunità locali e autorità è essenziale per proteggere queste straordinarie creature, simbolo della ricchezza marina della Nuova Zelanda.



Foto di NOAA su Unsplash