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L’estate sembra non finire mai: ecco le prime conseguenze su animali e natura


Per gli amanti del mare e del caldo questa estate che sembra non finire mai sembra quasi una benedizione, purtroppo però le alte temperature stanno alterando gli ecosistemi e con questo la vita degli animali che vi vivono.


Anche in Italia sono già visibili alcuni effetti che questo caldo anomalo autunnale sta avendo sulla natura e sugli animali e la situazione non si prospetta migliore in futuro.


Per La Repubblica diversi esperti ed esperte hanno fatto il punto della situazione nel nostro Paese.


L’estate infinita e le conseguenze sul nostro ecosistema


Il primo effetto di questo caldo record lo vediamo tutti e tutte, ovvero la tenacia delle zanzare che non sembrano lasciarci in pace. Solitamente con l’arrivo dell’autunno piano piano questi insetti smettono di riprodursi e diminuiscono in quantità fino ad arrivare in inverno che in Italia non ne vediamo più.


Insetti e invertebrati avrebbero già dovuto essere nel periodo di svernamento. Invece sono ancora attivi” spiega Simona Bonelli, zoologa dell’università di Torino. “Così rischiano di consumare le risorse che gli serviranno in primavera per riprodursi”.


Se le zanzare non riusciranno a riprodursi non è una buona notizia, anche loro come tutti gli animali fanno parte di un ecosistema concatenato che necessita di tutti i suoi esemplari per sopravvivere.


Insieme alle zanzare anche molti altri animali stanno vivendo alcuni effetti causati da queste temperature costanti, gli orsi e tutti gli animali che normalmente in questo periodo vanno in letargo ancora non ne hanno sentito il bisogno e continuano a vivere senza tener conto delle scorte necessarie che devono fare per affrontare l’inverno che arriverà.


Durante l’estate accumulano le riserve che gli permetteranno di attraversare il periodo di ibernazione e poi di riprodursi in primavera. L’alternanza delle stagioni regola il loro ciclo endocrino. Se invece quelle riserve le consumano ora, andando in giro, rischiano di non avere la forza per affrontare il periodo riproduttivo” spiega Francesco Ficetola, zoologo dell’università di Milano.


Si aggiungono poi le tartarughe il cui sesso dipende dalle temperature esterne quando ancora si stanno sviluppando nell’uovo. Temperature alte faranno nascere più femmine, andando così a scompensare il giusto equilibrio per la riproduzione.


Un quadro ancora parziale che però dimostra che gli effetti della crisi climatica, con il conseguente aumento delle temperature, sono una realtà che stiamo già vivendo anche nel nostro Paese.


Foto: Afshana Nasser Unsplash