Una studentessa inglese di 23 anni, Lucy Hughes, ha creato una plastica ecologica ed ecosostenibile partendo da alcuni scarti della lavorazione del pesce e di alghe locali: il risultato è stato sorprendente perché, al contrario di quanto si possa pensare, la bioplastica ottenuta non puzza, sono traslucida e ha tutte le caratteristiche per essere usata come sacchetto monouso per i rifiuti umidi, con la stessa robustezza dei sacchetti di plastica usa e getta.
L’idea di Lucy è arrivata osservando l’enorme quantità di scarti causati da tagli indesiderati dall’industria di trasformazione del pesce nel Regno Unito; dopo averli analizzati, ha capito che la pelle del pesce e le squame hanno la stessa flessibilità e forza della bioplastica poiché costituite dalle stesse proteine. Queste ultime sono poi state legate tra loro con delle alghe rosse della costa di Sussex, dove lei studia, abbattendo così anche costi e impatto ambientale dei trasporti.
Il tutto è stato poi sperimentato nella cucina del suo alloggio per studenti e il risultato è stato un successo: i sacchetti, rinominati MarinaTex, si biodegradano da soli in sole 4-6 settimane e hanno creato una vera e propria economia circolare.
L’intuizione di Lucy le è valsa la vittoria del premio nazionale James Dyson Award nel 2019, oltre a 2000 sterline di premio.
“La plastica è un materiale straordinario, ma ci affidiamo troppo a designer e ingegneri. Per me non ha senso usare la plastica, un materiale incredibilmente resistente, per prodotti che hanno un ciclo di vita inferiore a un giorno. MarinaTex rappresenta un vero impegno per innovare l’uso della plastica incorporando valori sostenibili, locali e circolari nella progettazione del prodotto. Come ingegneri, non dovremmo limitarci a progettare la forma e la funzione, ma piuttosto la forma, la funzione e l’impronta” ha dichiarato Lucy in un’intervista.
Immagine di copertina: Lucy Hughes, via Instagram