I gorilla di montagna, una delle specie di primati più iconiche e minacciate, stanno mostrando segnali incoraggianti di recupero grazie agli sforzi intensivi di conservazione. In Ruanda, Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, la popolazione di questi gorilla è cresciuta di circa il 3% negli ultimi anni, con un totale globale che ha superato i 1.000 esemplari, un incremento notevole rispetto ai circa 600 individui di tre decenni fa.
Le strategie di conservazione funzionano
Questo progresso è stato possibile grazie a strategie di conservazione basate sulla collaborazione tra governi locali, organizzazioni internazionali come il International Gorilla Conservation Programme (IGCP), e le comunità locali. Il coinvolgimento di queste ultime ha svolto un ruolo cruciale: da minacce per la sopravvivenza dei gorilla, i residenti delle aree adiacenti ai parchi nazionali sono diventati loro custodi. Le iniziative includono monitoraggio costante, trattamenti veterinari per le malattie trasmesse dagli esseri umani, e rimozione delle trappole illegali.
Oltre a ridurre il conflitto tra gorilla e comunità umane, questi progetti hanno portato benefici economici attraverso il turismo sostenibile, creando un circolo virtuoso per la protezione della biodiversità. Nonostante questo successo, i gorilla di montagna rimangono una specie dipendente dalle attività di conservazione, e le sfide come il cambiamento climatico e la deforestazione continuano a rappresentare minacce. Tuttavia, il loro recupero rappresenta una vittoria straordinaria per la fauna selvatica e un modello di conservazione replicabile in altre parti del mondo.
Questo aumento della popolazione è un segnale chiaro che gli sforzi di conservazione stanno funzionando, trasformando una specie un tempo sull’orlo dell’estinzione in un simbolo di speranza per la biodiversità globale.
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