RICONOSCE IMPUT CON MOVIMENTO DEL POLSO HIRIS, IL WEARABLE COMPUTER CHE PARLA ITALIANO
Accendere la luce, far partire la musica su Spotify, controllare una GoPro, solo con un movimento del polso. Si chiama “Hiris” il wearable computer in grado di riconoscere i movimenti e controllare altri dispositivi tecnologici, creato dalla startup italiana Circle Garage, nata a Genova nel 2013 e poi cresciuta nell’incubatore di imprese I3P del Politecnico di Torino. Il fondatore è Marco Gaudina, 33 anni.
“Hiris nasce come tecnologia indossabile che analizzando i nostri movimenti ci può aiutare in molteplici situazioni, da capire quando non stiamo molto bene, andando a misurare la temperatura corporea, i battiti cardiaci”.
CONSENTE DI SCOPRIRE I FALSI LA MACCHINA CHE LEGGE IL DNA DEI CIBI
Per distinguere dall’originale una scaglia di finto Parmigiano fatto in Germania o una fetta di presunto prosciutto di Parma arrivato dal Brasile basta anche un palato poco allenato. A Lodi, infatti, hanno sviluppato una tecnologia capace di trovare in poche ore contaminazioni e adulterazioni alimentari attraverso la lettura del Dna dei cibi. Come spiega Valentina Gualdi, responsabile della piattaforma genomica del Parco tecnologico padano.
“Quando ci portano un formaggio noi siamo in grado di estrarne il Dna. Lo amplifichiamo e andiamo a cercare dei marcatori del Dna che sono associati in modo tipico al prodotto Dop e lo differenziano dal non Dop”.
RIPARTE IL LARGE HADRON COLLIDER SCOPRI’ IL BOSONE DI HIGGS
Il Cern ha iniziato i test per la ripresa delle operazioni del Large Hadron Collider (Lhc) di Ginevra, spento nel febbraio 2013 dopo aver scoperto il “bosone di Higgs”, una delle particelle fondamentali previste dal Modello Standard della fisica quantistica ancora mancanti all’appello.
In questi due anni il “nuovo” acceleratore di particelle è stato potenziato ed è ora in grado di raggiungere livelli di energia quasi doppia rispetto a due anni fa.
Abbiamo messo in moto l’Lhc, e posso affermare che la macchina è in buono stato ha detto il direttore uscente del Cern Frederick Bordry.
A BUDAPEST TECNO-VINTAGE IL MUSEO DEI GIOCHI DA UN’ALTRA ERA
Alla faccia delle slot machine, il flipper continua ad avere ancora oggi i suoi fan. A Budapest per soli otto euro si può giocare un’intera giornata nel museo del flipper più grande d’Europa, frutto della passione di Balazs Palfi. Ce n’è per tutti i gusti, anche esemplari antichissimi.
“Questo flipper per bambini è del 1870. L’innovazione di questo modello è l’impugnatura per lanciare la palla”, racconta Palfi.
Che si occupa anche di riparare i giochi, in un’ala del museo che è diventata un vero laboratorio. Le riparazione complesse e costose, sono anche una delle cause del declino del flipper.