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Rivoluzione in casa Apple: in arrivo le emoji personalizzate generate con l’intelligenza artificiale


Apple sta lavorando intensamente per integrare alcune funzionalità di intelligenza artificiale (AI) nei suoi prodotti. Una delle novità più interessanti, che dovrebbe arrivare con iOS 18, è l’introduzione di emoji generate tramite AI. Questo aggiornamento, previsto per il lancio ufficiale insieme all’iPhone 16 a settembre 2024, promette di rivoluzionare il modo in cui gli utenti interagiscono fra loro e con i propri dispositivi.


Le nuove emoji generate dall’IA


Le emoji generate dall’AI di Apple utilizzeranno modelli di apprendimento automatico avanzati per creare emoji personalizzate e contestuali. Questo significa che gli utenti potrebbero avere la possibilità di generare emoji uniche basate sulle loro espressioni facciali o sulle descrizioni testuali fornite. Per esempio, descrivendo una particolare emozione o situazione, l’AI sarebbe in grado di generare un’emoji che rispecchia esattamente quella descrizione​, permettendo così agli utenti di avere sempre l’emoji perfetta per ogni occasione.


Non solo emoji, l’IA potrebbe rivoluzionare completamente i nostri smartphone


Oltre alle emoji, iOS 18 introdurrà altre funzionalità basate sull’AI. Apple sta esplorando l’uso dell’AI per migliorare il proprio assistente vocale, Siri, rendendolo più intelligente e capace di rispondere in modo più naturale e adeguato al contesto. Ci saranno anche miglioramenti in app come iMessage, dove l’AI potrà suggerire risposte automatiche più pertinenti, e Apple Music, dove l’AI potrebbe creare playlist personalizzate basate sui gusti musicali del singolo utente​.


Nonostante alcune sfide nello sviluppo, come problemi iniziali di qualità che hanno richiesto un congelamento temporaneo delle nuove funzionalità per concentrarsi sulla risoluzione di bug, Apple è determinata a lanciare queste innovazioni in tempo per l’autunno. L’azienda sta inoltre valutando se gestire alcune di queste funzionalità AI interamente sui dispositivi per garantire la privacy degli utenti, mentre altre potrebbero richiedere elaborazione sul cloud per prestazioni più avanzate​.


Foto: Unsplash.