Magazine RDS

Sanremo 2025 a rischio? Dalla location ai voti, tutti i problemi del Festival più atteso d’Italia


A meno di un mese dall’inizio del Festival di Sanremo 2025, le voci sull’intero cast continuano a intensificarsi. In un precedente articolo, abbiamo riportato la conferma di Alessandro Cattelan come co-conduttore della serata finale e di Serena Rossi, ormai quasi sicura. Accanto a loro si rincorrono indiscrezioni sulla presenza di Katia Follesa e sulla tanto attesa, ma ancora non ufficializzata, partecipazione di Geppi Cucciari e Alessia Marcuzzi. Ora, però, spunta un altro nome che sembra ormai essere quasi certo.


Oltre queste indiscrezioni se ne aggiunge una, che mette a rischio il futuro del Festival della città dei fiori. Vediamo che cosa è successo.


La prima bufera di Sanremo 2025: il futuro del Festival è incerto?


Il Festival di Sanremo 2025 è già al centro di accese discussioni. Enzo Mazza, CEO della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), ha espresso preoccupazioni riguardo alla scelta del Teatro Ariston come sede dell’evento. In un’intervista a Italia Oggi, Mazza ha dichiarato: “È pericoloso, inadeguato, e nessun promoter al mondo farebbe uno show come Sanremo in un teatro come l’Ariston”.


Il Teatro Ariston, con una capienza di circa 1.100 posti, risulta insufficiente a fronte delle oltre 20.000 richieste di biglietti che la Rai riceve per ogni serata. Mazza teme che questa discrepanza possa compromettere l’immagine e l’efficacia del Festival, definendolo “costoso per l’industria musicale” e sottolineando che spazi così ridotti non favoriscono un lavoro ottimale.


Oltre alle critiche sulla location, emergono polemiche riguardo alla composizione della giuria delle radio. Il nuovo regolamento prevede l’inclusione esclusiva delle emittenti in FM, escludendo quelle in AM, DAB e le web radio. Questa decisione ha sollevato obiezioni, poiché esclude una parte significativa dell’industria radiofonica, che durante il periodo sanremese vive un momento di particolare rilevanza.


Nonostante le critiche, Mazza ha riconosciuto gli sforzi della Rai, evidenziando gli investimenti di circa 62.000 euro per ciascun artista in gara. Ha inoltre espresso apprezzamento per la partecipazione di Tony Effe, l’artista con le maggiori vendite dell’anno precedente, sottolineando l’importanza di attrarre artisti di rilievo per mantenere vivo l’interesse del pubblico, specialmente quello più giovane.


Il direttore artistico Carlo Conti, alla guida dell’edizione 2025, dovrà affrontare queste sfide per garantire il successo del Festival. Le polemiche sollevate potrebbero portare a riflessioni future sulla sede dell’evento e sulle modalità di coinvolgimento dell’industria musicale e radiofonica, al fine di preservare l’importanza e la tradizione del Festival di Sanremo.


Foto: LaPresse.