Anche nel 2023 l’Eurovision Song Contest potrebbe svolgersi in Italia e nuovamente nella città di Torino.
Con la vittoria dei Kalush Orchestra e dell’Ucraina, si aprono diversi scenari per l’EBU (European Broadcasting Union): l’imprevedibilità e le tempistiche della guerra non consentono di fare una scelta in tempi brevi e le opzioni alternative sono già state avanzate.
In primis Svezia e Spagna hanno già dato la propria disponibilità a organizzare la manifestazione canora il prossimo anno, qualora la guerra non finirà in tempo per poter mettere in sicurezza tutta la nazione valutare così l’Eurovision a Kiev o Mariupol, come auspicato dal presidente Volodymyr Zelensky.
Ma anche l’Italia si è detta disponibile a ripetere l’edizione sempre nella città di Torino: le dichiarazioni sono arrivate nelle ultime ore dal direttore di Rai 1 Stefano Coletta e dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Durante la conferenza stampa all’indomani della finale dell’edizione 2022, il direttore della prima rete ha detto:
Se dovesse scattare una chiamata collettiva per l’edizione in Ucraina, Rai metterà a disposizione il proprio know how e la grande esperienza che ha dimostrato in questa edizione.
Anche il sindaco di Torino si è detto disponibile a ripetere tutto:
A me piacerebbe potere avere Eurovision tutti gli anni perché ha fatto riprendere alla città uno spirito che non c’era da tempo, ma sono contento che abbia vinto l’Ucraina e faccio il tifo perché si possa svolgere in una città ucraina perché vorrebbe dire che è finita la guerra e tornata la pace, e questo è il miglior messaggio. Noi ci mettiamo a disposizione di Rai e EBU.
L’aiuto all’Ucraina potrebbe anche arrivare dalla vicina Polonia: il presidente della TVP ha dichiarato che l’emittente polacca è disposta ad aiutare l’Ucraina per ospitare l’edizione 2023 da loro.
Immagine di copertina: LaPresse