Esce il 4 maggio del 1971 una delle più belle canzoni della storia della musica italiana: è “Pensieri e parole” del grande, grandissimo, Lucio Battisti. Un brano da brividi, mescolata in due melodie differenti che si separano per poi riunirsi. Di “Pensieri e parole” lo stesso Lucio Battisti – intervistato da Alberto Lupo – disse che era “la più bella canzone che ho scritto sino ad oggi“.
Lucio Battisti: compie gli anni l’iconica “Pensieri e parole”
Il brano comunica molto grazie ad immagini che ognuno può rivivere nella propria vita, come “Che ne sai di un bambino che rubava/e soltanto nel buio giocava”, “E di un mondo tutto chiuso in una via”, “E di un cinema di periferia”, “Che ne sai della nostra ferrovia”.
Scritta insieme a Mogol, “Pensieri e parole” vive grazie ai ricordi dello stesso cantautore, tant’è che il brano è forse il più evocativo per quanto riguarda la vita dello stesso Battisti.
Immagine di copertina: LaPresse