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Influenza e Covid, sintomi e farmaci: i consigli degli esperti

(Adnkronos) – Boom di casi influenza ma anche di Covid, raffreddore e virus respiratorio sinciziale Rsv negli ultimi giorni del 2023. Sono migliaia in questi giorni gli italiani con i classici sintomi dei malanni di stagione: da raffreddore a mal di gola, da tosse a sensazione di ossa rotte e febbre. Ma gli esperti rassicurano: nessun allarme, basta affrontarli nel modo giusto: sì all’automedicazione ma senza abusare di medicine. 


“Ho visto adesso i dati degli Usa: in 23 Stati hanno avuto un aumento impressionante di infezioni respiratorie”, che “colpiscono in questo periodo in tutto il mondo. Non c’è nulla di strano, sono infezioni di stagione”, afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. I numeri “probabilmente cresceranno ancora per una settimana, 10 giorni, anche per i ‘postumi’ delle feste di Natale e fine anno con pranzi, cene e più occasioni di convivialità che fanno correre molto velocemente i virus del periodo. Credo che dovremmo aspettarci il picco nel giro di una decina di giorni”.  


“Niente paura né panico che non serve assolutamente a niente”, avverte l’esperto. “Sta succedendo quello che è sempre successo”, con la differenza che “oggi c’è una maggiore attenzione alle infezioni respiratorie e tutti si fanno il tampone Covid quando hanno un mal di gola”. Bassetti tranquillizza e torna a raccomandare di “evitare l’abuso di farmaci”, perché “queste infezioni respiratorie guariscono da sole. Dobbiamo assumere medicinali solo quando ci sono sintomi importanti – precisa – far scendere la febbre con un antipiretico soltanto quando è sopra i 38 gradi e mezzo, prendere l’antinfiammatorio solamente se si ha mal di gola. Assumere farmaci ‘a prescindere’ è un errore e imbottirsi di pillole fa sicuramente male”.  


Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, torna a ribadire l’opportunità di una diagnosi differenziale con tampone Covid-19 in modo che, se positivo, i fragili possano ricevere il farmaco antivirale. Per tutti gli altri, il consiglio rimane “l’automedicazione responsabile in base alla tipologia dei sintomi: il paracetamolo ha più un’azione antifebbrile, l’ibuprofene e altri principi attivi hanno un’azione antinfiammatoria trasversale utile anche contro la ‘tempesta citochinica’ del Covid, e poi antitosse e decongestionanti nasali”.  


“Stiamo assistendo a una crescita delle infezioni respiratorie”, rileva il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Irccs ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, Enrico Girardi. “Oltre il 20% sono infezioni influenzali – precisa – circa il 12% infezioni da Covid. I bambini contraggono soprattutto rinoviurs e virus sinciziale” Rsv, “gli anziani soprattutto infezioni da Covid. In ospedale osserviamo che il numero di ricoverati è concentrato su anziani e pazienti con comorbidità. Ripetiamo che, nonostante la situazione sia completamente diversa rispetto agli anni passati, per alcune fasce d’età – raccomanda l’esperto – è ancora importantissima la vaccinazione”.