All’Italia? Manca un format per la ristorazione del futuro. Parola di Ferran Adrià, il cuoco più importante dell’ultimo trentennio, colui che ha introdotto scienza e tecnologia in cucina, cambiando il nostro modo di mangiare. Era nei giorni scorsi a Milano, ospite del ristorante di Identità Expo. E ha raccontato i suoi progetti, a iniziare da Bullipedia, una specie di summa multimediale di tutto il sapere enogastronomico del mondo, un catalogo di ogni cibo possibile.
Ha iniziato con Tickets, “la vida tapa”, assurto agli occhi di Ferran a punto di riferimento: «Abbiamo tanti giovani bravi in Spagna, Tickets ha indicato loro un percorso per il futuro. Ecco, sai cosa dico? In Italia manca qualcosa, l’idea di un prêt-à-porter tricolore di domani. Dove sono gli eredi di Carlo Cracco, di Massimiliano Alajmo, di Massimo Bottura? Dovete trovare un vostro modello di ristorazione informale, tipo gastrobar. Da noi era lo stesso, poi le cose sono cambiate. Vi difetta un format che funzioni, a Barcellona aprono due ristoranti a settimana».
Però, attenzione, c’è un immenso potenziale: «Esiste una straordinaria generazione di giovani cuochi italiani. Serve che capiscano dove andare. Dirò di più: in tutto il mondo abbiamo complessivamente la migliore generazione di chef della storia. Per farla esprimere, occorre che via via si trovi un modello locale di business in grado di farli lavorare al meglio».
La ragione di questa crescita qualitativa Adrià la ha individuata indicando la brigata di Identità Expo e lo staff del servizio in sala che si erano appena concessi una foto con lui: «Questi ragazzi hanno la cosa più importante, la cultura. I cuochi non devono pensare di essere stelle di Hollywood, ma studiare tanto e non dimenticare mai la passione per il loro lavoro. Io sono umile? No, sono normale».
La cultura gastronomica i professionisti del settore «l’apprendono anche dai congressi come Identità Milano». Invece, per la gente comune, Adrià ha in corso un altro, grande progetto, questa volta con la Walt Disney, «che è la chiave per far arrivare il nostro messaggio a milioni e milioni di persone».
Col colosso statunitense sta mettendo a punto una strategia di comunicazione che consentirà di promuovere l’alimentazione salutare e il consumo consapevole e che avrà come primo step la pubblicazione di un libro di cucina con oltre quaranta ricette ispirate all’universo dei cartoon e del cinema fantasy. Poi ci saranno anche un’app, un sito web e uno spazio televisivo all’insegna della “magia”.
Nella foto: Ferran e Albert Adrià secondo Inspiring Chefs, progetto fotografico firmato lo scorso anno da Martin Schoeller per Lavazza. Immagine profetica: gli Adrià stanno per aprire a Ibiza un locale che coniugherà cibo e show, insieme a quelli del Cirque du Soleil.