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Riccardo Di Giacinto

Riccardo Di Giacinto, giovane chef dell’All’Oro di Roma, l’altro giorno era a Identità Expo S.Pellegrino per un evento speciale: insieme al collega Marco Martini era chiamato a rappresentare il meglio della cucina romana all’interno del ricco calendario di eventi “A tavola con le stelle del Lazio”, progetto sviluppato dalla Regione Lazio per promuovere all’interno della kermesse milanese le eccellenze enogastronomiche del territorio.


Lui è uno chef, classe 1976, capace di dare un tocco inconfondibile a ogni sua creazione, con un equilibrio perfetto tra tradizione ed innovazione. Dai suoi piatti traspare la sua storia, fatta di stimolanti esperienze a fianco di chef mitici, del calibro di Ferran Adrià e Marco Pierre White.


Ha firmato due portate. La prima, Cappesante alla brace (con patate del Viterbese e olio extravergine Sabina Dop, «simbolo di vita»: ogni piatto infatti “adottava” prodotti agroalimentari laziali), una ricetta del suo All’Oro datata 2014: «Voglio rievocare il pesce alla griglia, ma in chiave contemporanea». Così le cappesante sono in realtà al forno, passate in un pane al carbone vegetale affumicato e condite con una spuma di speck, «il tutto a ricordare il sentore di brace». Millefoglie di patate in acompagnamento.


Poi il dessert, Tiramisù all’oro (è un suo classico del 2008, con amaretto di Guarcino): una cupola di meringa racchiude un biscotto all’amaretto e la crema al mascarpone ed è invece sormontata da gel di caffé. Golosissimo.


Insieme alla moglie Ramona Anello – l’angelo della sala, al ristorante – lo chef ama molto seguire la scena musicale: sono stati entrambi a Tomorrowland, il festival in Belgio dedicato alla musica elettronica. «Io la adoro, così come quella trance. Un nome? Ne faccio due: Tiësto e Armin van Buuren – spiega Ramona – Mi piace molto anche la musica pop perche una delle mie passioni è cantare, fin da quando ero piccola». Quanto allo chef, invece, vira sulla musica house anni Novanta e anche sull’italian pop: «I miei cantanti preferiti sono Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti. Ma mi fa piacere ascoltare anche la musica classica, Bocelli, Pavarotti…». Dicono: «Potremmo rinunciare al televisore, non allo stereo. E ovviamente ci inchiniamo davanti al re del pop, Michael Jackson».