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Stranger Things: chi è l’americano alla fine della terza stagione?

Premessa. Gli sceneggiatori di Stranger Things ne sanno una più del diavolo, sono bravi e quel che è peggio è che ne sono assolutamente consapevoli.

SPOILER. Alla fine della terza stagione (se non volete andare avanti, questo è il momento per chiudere la pagina) il capo della polizia, ovvero Jim Hopper, muore. Il personaggio interpretato da David Harbour passa a miglior vita dopo l’esplosione del meccanismo che teneva aperto il portale per mano dei sovietici. Alla fine della terza stagione, i sovietici – proprio, sempre loro – fanno menzione di un americano. Ovviamente, diabolicamente, maledettamente, l’americano in questione non viene mostrato. Ma ci sono soltanto tre personaggi – ovviamente tutti e tre americani – che potrebbero essere nella cella dei sovietici.



1. Potrebbe trattarsi dell’investigatore privato (ma soprattutto fervente cospirazionista) Murray Bauman (interpretato da Brett Gelman). Perché lui? Tolto il fatto che era americano, è stato l’ultimo uomo a parlare con lo scienziato russo Alexei. Tra l’altro, conoscendo il russo – a modo suo, questo è certo – è l’unico ad aver parlato con Alexei (morto anch’esso) e per questo principale depositario dei suoi segreti.




2. Potrebbe trattarsi del dottor Brenner della prima stagione di Stranger Things (il personaggio interpretato da Matthew Modine). Americano lo è, influente lo era pure e – come confermato dal produttore Shawn Levy – l’uomo è da ritenersi ancora vivo.




3. Jim Hopper. Romanticamente parlando è l’unica scelta logica. Ma si sa, il mondo del fantasy ha un numero infinito di strade. Strade in cui se è vera una cosa, allora può esser vera anche la strada opposta. Esattamente come il nostro mondo e il sottosopra.




In copertina, fotogramma dell’ultima puntata di Stranger Things 3