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La vera Martha di “Baby Reindeer” va all’attacco: chiesto un risarcimento milionario


La vicenda dietro la miniserie “Baby Reindeersta prendendo una piega legale da non trascurare. La serie Netflix, una delle più chiacchierate delle ultime settimane, è una narrazione in prima persona, dal punto di vista del protagonista e ideatore Richard Gadd, di una particolare vicenda di stalking. Fiona Harvey, identificata come la “vera Martha” che ha ispirato il personaggio di Martha Scott, la stalker nello show, ha ora avviato una causa contro Netflix e Richard Gadd, chiedendo un risarcimento di 170 milioni di dollari per diffamazione.


Fiona Harvey chiede 170 milioni di dollari di risarcimento


Fiona Harvey, avvocatessa scozzese di 58 anni, sostiene che la rappresentazione che viene fatta di lei nello show attraverso il personaggio di Martha sia inaccurata e dannosa per la sua reputazione. Durante un’intervista a Piers Morgan Uncensored, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, Harvey ha confermato di aver conosciuto Gadd quando lavorava al pub Hawley Arms a Camden, ma ha negato molti degli eventi rappresentati nello show, tra cui l’invio di oltre 40.000 email all’uomo, come invece viene mostrato nella serie. Nonostante la donna sostenga, dunque, che ci sia un fondo di verità nella vicenda, come per esempio il fatto che abbia coniato lei l’appellativo “Baby Reindeer” che dà il titolo alla miniserie, ha criticato Richard Gadd definendolo “misogino” e “approfittatore”. Fiona Harvey ha dichiarato inoltre di aver ricevuto minacce di morte e molestie a causa della rappresentazione che viene fatta di lei nello show.


La causa di Harvey contro Netflix rappresenta una delle più grandi richieste di risarcimento per diffamazione nella storia recente, e potrebbe avere implicazioni significative per il modo in cui le storie basate su eventi reali vengono adattate per il grande schermo.


Foto: fotogramma di “Baby Reindeer”.