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Come fare i conti col tempo perduto? La teoria degli errori crescenti spiegata dal prof. Saraceni


Il lunedì mattina in compagnia di Anna Pettinelli e Sergio Friscia su RDS è occasione per riflettere, ma anche imparare, con “due minuti di lucidità” in compagnia del professor Guido Saraceni


Questa mattina Anna e Sergio hanno riportato un aneddoto raccontato dal professore sul suo blog, in cui racconta un episodio personale legato alla “teoria degli errori crescenti”: doveva prendere un treno, era in anticipo, ma poi, controllando la posta, si è attardato. Ha quindi trovato un intoppo, poi ha dimenticato l’ombrello ed è dovuto tornare indietro; i tempi si sono dilatati e alla fine ha perso il treno, comprando un nuovo biglietto, per un totale di 120 euro di danno economico, ma ancor di più quello morale. 


Il professor Guido Saraceni ha quindi spiegato a tutti la teoria degli errori crescenti: 


“È quella teoria per cui bisogna fare attenzione – quando abbiamo un piano, un progetto – alle piccole cose. Perché le piccole cose possono cambiare radicalmente il risultato finale: si vanno sommando. Dovete immaginare una nave che decide di saltare per i Tropici; ha un errore piccolissimo nella rotta, che durante il viaggio diventa gigantesco. Nel mio caso, ho fatto l’errore di controllare i messaggi sul cellulare, a cui si sono sommati altri errori generando una valanga.”


“Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo, ma non sempre abbiamo un rapporto col tempo.”


Il professore ha continuato nella sua spiegazione analizzando di nuovo il suo ritardo nel prendere il treno, riconducendo il tutto a due motivi; il primo è la teoria degli errori crescenti (un piccolo errore può determinare delle “catastrofi”), il secondo è invece la teoria dei costi irrecuperabili: nella vita ci sono costi irrecuperabili, dobbiamo accettare questo. Nel momento in cui ti rendi conto di aver scordato l’ombrello in macchina, mi devo domandare “mi costa di più tornare indietro a riprenderlo o comprarne uno nuovo?”


Giustamente, la nostra Anna ha allora chiesto: come si fa a valutare il rischio impresa?


“Bisogna fare time boxing: quando abbiamo delle cose da fare, scriviamo e ricordiamo che l’unica cosa prevedibile nella vita sono gli imprevisti.


La spiegazione dettagliata nel video e nel podcast: cliccate play e prestate attenzione ai consigli del professor Guido Saraceni! 





Immagine di copertina: iStock