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Exomars, le tappe: l’orgoglio del “papà” Walter Cugno

Cannes – “Questa che vedete alle mie spalle è la sonda Exomars 2016 che nei prossimi mesi sarà lanciata verso il pianeta Marte”.


Walter Cugno, direttore del progetto ExoMars di Thales Alenia Space è commosso quasi come un papà alla laurea del figlio, mentre presenta a Cannes, in Francia, la sonda europea pronta a lasciare lo stabilimento per volare, nel marzo del 2016, sul pianeta rosso a bordo di un razzo russo Proton, dal cosmodromo di Baikonur, nel kazakhstan.


Si tratta della prima di 2 missioni dell’Esa che, per la prima volta, porteranno l’Europa a “calpestare” il suolo marziano, con un lander prima e nel 2020 con un rover che scaverà fino a 2 metri di profondità. Scopo: trovare eventuali tracce di vita passata o presente.


“È importantissimo andare a studiare la morfologia del pianeta e la presenza di forme di vita passate e capire i meccanismi che hanno portato il pianeta alle condizioni attuali e che potrebbero ripetersi sulla Terra”.


La sonda è composta da due moduli: il più grande, 3 metri e mezzo d’altezza per 2 di larghezza e altrettanti di profondità con una massa di 4.332 Kg, è l’orbiter denominato Tgo (Trace gas orbiter) che girerà attorno al pianeta per assaggiare l’atmosfera con i suoi strumenti alla ricerca di gas che denunciano eventuali passate attività biologiche su Marte. Sulla sua cima invece, è fissato il lander, dal diametro di 1 metro e 65, che prende il nome da Giovanni Schiaparelli, l’astronomo che per primo mappò la superficie marziana. Prima di atterrare verrà frenato da un gigantesco paracadute supersonico.