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Export italiano verso Russia cresce, Celeste: è davvero ripresa

San Pietroburgo – Export italiano in Russia in forte ripresa nonostante sanzioni e contro sanzioni. Il direttore dell Ufficio Ice di Mosca, Pierpaolo Celeste, ne parla dal Forum economico internazionale di Sanpietroburgo che ha visto la presenza di numerosi imprenditori italiani.



I primi tre mesi del 2017 dicono che questa ripresa è già consolidata. L’avevamo annunciata a giungo dell’anno scorso in cui vedevamo questi piccoli segnali di miglioramento per tutti i nostri settori. E a marzo 2017 possiamo dire che l’85% delle merci che arrivano dall’Italia – parliamo dei 4 settori principali che sono macchinari, semilavorati, moda e accessori e food and beverage – è cresciuto mediamente del 35%.



Questo significa che tutti i comparti forti del nostro export sono cresciuti, sono cresciuti perché il gradimento, ovviamente, per lo stile di vita, per quello che è qualità, creatività che si rinnova nel prodotto italiano, viene premiato. Quindi sono entrate merci dal primo gennaio di quest’anno per 20 milioni di euro quotidiani.



Chiaramente le aziende italiane si sono abituate a convivere con le controsanzioni russe. La prospettiva ce la danno i segnali che nostri buyer, i russi che mandiamo in Italia alle fiere più importanti e quelli che da più di 50 città invitiamo agli eventi che organizziamo in Russia: questi hanno aumentato gli ordini, le aziende italiane che frequentano la Russia in questo momento tramite delegazioni o tramite manifestazioni fieristiche, sono contente. Il che significa che si scrivono gli ordini, e questo avviene in genere due momenti: uno, quando la aspettativa del futuro è rosea, due, quando questo è già in atto, questa domanda nuova di consumatori


Sicuramente si è allargata la forbice. Come in tutto il resto del mondo ci sono più meno abbienti che abbienti, però gli abbienti hanno ricominciato a comprare. Abbiamo anche le informazioni dalle agenzie di viaggio, ad esempio, dai titolari delle carte speciali, bancarie: tutti hanno cominciato a lavorare, direi poderosamente.