Mosul – Si avvicina la resa dei conti finale per i miliziani dell’Isis trincerati a Mosul, l’ultima roccaforte di al Baghdadi in Iraq. Ma i guerriglieri dello Stato islamico stanno opponendo una feroce resistenza all’assalto lanciato dalle forze irachene per liberare la Città vecchia della strategica località nel nord del paese, in mano all’Isis dal giugno 2014. L’operazione è stata preceduta da raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
L’assalto segna l’ultima fase dell’offensiva, in corso dallo scorso ottobre, ma anche quella più difficile. Nella zona ovest di Mosul, la Città vecchia è un dedalo di vicoli, densamente popolato, che non consente il ricorso a blindati e mezzi pesanti e dove i civili vengono usati come scudi umani dai guerriglieri islamisti.
Secondo le forze governative irachene, i miliziani dell’Isis sono circondati e non hanno più vie di fuga. I combattenti iracheni si raderanno la barba cercando di confondersi tra i civili, come hanno sempre fatto, mentre i quelli stranieri combatteranno sino alla morte.
“Siamo entrati nella Città vecchia di Mosul e mancano poche ore o pochi giorni alla liberazione completa” spiega un militare iracheno della Divisione d’intervento rapido. “Il nemico è sconfitto ma utilizza autobomba e cecchini per rallentare la nostra avanzata. Ma li neutralizzeremo e con l’aiuto di Dio tra breve avremmo del tutto liberato la città”.
Nella Città vecchia di Mosul si trova la moschea dove il leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, fece la sua unica apparizione pubblica, nel luglio 2014, proclamando il suo presunto califfato.