Torino – “Abbandonate il telefonino e sporcatevi le mani con la vita, solo così potrete disegnare il vostro percorso”. È l’ammonimento lanciato da Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss, che ha presentato il suo libro “Erostudente” (Rubbettino) al Salone internazionale del Libro di Torino.
Il volume, dedicato al “desiderio di prendere il largo”, è un invito a perdersi, più che a trovare la strada, come ha spiegato lo stesso autore.
“Il libro s’intitola Erostudente – ha spiegato – e contiene la parola eros, cioé desiderio. Non si può apprendere se non si stimola il desiderio”.
Secondo recenti ricerche, il 65% dei bambini che iniziano la scuola oggi, farà un mestiere che deve ancora essere inventato. “Un dato – ha concluso Lo Storto – con cui la didattica e le università devono fare i conti”.
“Quando ci si perde si riattivano i meccanismi per determinare la posizione – ha detto l’autore – l’invito è ad abbandonare gli strumenti di orientamento semplice come può essere un navigatore e dotarsi di strumenti importanti come la gomma, la matita, la squadra per disegnare da soli, il proprio percorso, la propria traiettoria; oggi l’apprendimento è questo”.