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Scansione dell’iride nei campi rifugiati, l’iniziativa del Wfp

Milano – I rifugiati siriani che vivono nel campo King Abdullah Park, nel nord della Giordania, d’ora in poi possono comprare cibo, acqua e tutti i beni necessari con la scansione dell’iride, senza usare contanti, buoni alimentari o carte. L’innovativo sistema di pagamento è stato lanciato dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Così ad Hamda Hariri, nel campo dopo essere fuggita da Daara, è bastato avvicinare gli occhi ad una fotocamera per pagare nel negozio del campo con i soldi che le vengono assegnati mensilmente.


“Questo sistema di scansione dell’iride – dice – è migliore dell’altro sistema, la carta digitale, perché io ho perso il mio pin due volte e non potevo usarla, in questo modo non ho problemi”


Una volta che l’iride è stata scannerizzata, il sistema comunica automaticamente con il database dell’UNHCR, l’alto comissariato per i rifugiati: una volta confermata l’identità e il saldo a disposizione del rifugiato, viene abilitato l’acquisto ed emesso lo scontrino. Mageed Yahia è responsabile per il World Food Programme della Giordania.


“Per la prima volta nella storia del World Food programme i rifugiati siriani possono accedere all’assistenza del Wfp usando i loro occhi. Non c’è più bisogno di denaro contante, carte, voucher, questo procedimento è più efficiente, sicuro e veloce”.


Nei prossimi mesi verrà valutata la possibilità di estendere la scansione dell’iride a tutti i rifugiati siriani che vivono nei campi in Giordania, e in futuro, anche all’esterno.


Il sistema è stato sviluppato in collabroazione con i partner giordani irisGuard, Jordan Ahli Bank e Middle East payment System.