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Abbandonato a Natale in aeroporto: la straordinaria storia del cane Polaris


La storia di un cane abbandonato in aeroporto e poi adottato è il miracolo di Natale che tutti e tutte abbiamo bisogno di leggere. Non è una storia inventata, è successo per davvero, un cucciolone di cane è stato abbandonato in aeroporto ma fortunatamente tutto ha avuto un lieto fine. Ecco la sua storia.


La storia di Polaris, il cane abbandonato a Natale


Un viaggiatore si è presentato in aeroporto, a San Francisco, con il suo pastore tedesco, ma qui ha deciso di proseguire senza di lui e di lasciarlo lì, solo. Per sua fortuna passava di lì un pilota dal cuore grande. Il capitano William Dale, pilota di linea della United Airlines, ha trovato il cane abbandonato e lo ha subito segnalato all’associazione San Francisco SPCA.


“Il team del servizio clienti di United ha affrontato una vera sfida per garantire che Polaris fosse al sicuro, in salute e trovasse una casa amorevole, ha affermato Lisa Feder, capo del soccorso e del benessere di SF SPCA in una comunicazione.”


Polaris è il nome che la crew ha dato al cane abbandonato di cui si sono presi cura per 24 ore, giusto il tempo di trovargli una famiglia. Un’adozione in tempo record, complice la storia strappalacrime avvenuta proprio a Natale, ma anche il fatto che la famiglia che ha deciso di dargli un tetto e tanto amore è quella del capitano Feder.


Giusto il tempo di tornare a casa, parlarne con moglie e figli e il capitano è tornato per prendersi cura per sempre di Polaris.



La United Airlines ha anche donato 5000 dollari alla San Francisco SPCA per il suo nobile operato.


“È una bellissima sensazione vedere che questa storia si chiude al punto di partenza e che Polaris avrà una casa amorevole con il Capitano Dale della United Airlines e la sua famiglia, giusto in tempo per le vacanze, ha detto Vincent Passafiume, direttore del servizio clienti di United.”


Una storia a lieto fine che a Natale ha portato tanta gioia a Polaris, la sua nuova famiglia e a coloro che l’hanno letta.


Foto: Twitter.