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Che cosa sono i graffi sulle braccia dei nuotatori dopo aver gareggiato nella Senna?


Se hai seguito le recenti competizioni di nuoto nella Senna, alle Olimpiadi a Parigi, potresti aver notato qualcosa di insolito: molti nuotatori e molte nuotatrici hanno riportato graffi evidenti sulle braccia dopo le gare. Ma cosa causa questi segni?


Che cosa ha causato i graffi sul corpo dei nuotatori alle Olimpiadi


Recentemente, alcune nuotatrici e alcune nuotatori che hanno partecipato alla gara di 10 km di nuoto in acque libere nelle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno suscitato curiosità e preoccupazione per i graffi visibili sulle loro braccia dopo aver nuotato nella Senna.


Questo fenomeno ha portato alla luce le condizioni non proprio ottimali del fiume parigino, già al centro di numerose polemiche a causa del suo stato di inquinamento.


Secondo quanto riportato dalle atlete, i graffi sono stati causati dalle difficoltà incontrate durante la gara, soprattutto per evitare le forti correnti del fiume. Infatti, per ridurre l’impatto della corrente, alle nuotatrici è stato consigliato di nuotare il più vicino possibile ai bordi del fiume. Questo ha significato che molte di loro hanno finito per sfregare le braccia contro i muri e i rovi presenti lungo l’argine, causando i graffi visibili.


Taddeucci e Gabrielleschi hanno risposto così alla domanda posta da Fanpage: “Se ti allargavi anche di 20 centimetri la sentivi bella forte. Anzi a ogni giro lo era sempre di più e in certi punti era impossibile pensare di procedere contro corrente. Anche trovare sempre la posizione giusta ai giri di boa era un’impresa perché tutte cercavano il passaggio corretto, migliore per non finire risucchiati cento metri più giù. Ci hanno detto schiacciatevi al muro e ci siamo impigliate in quei rovi”.


Questa situazione ha ulteriormente alimentato le polemiche già esistenti riguardo l’idoneità della Senna come luogo di competizione, specialmente considerando i recenti episodi di atleti che hanno contratto infezioni batteriche nuotando nelle sue acque.


Foto: LaPresse.