Secondo uno studio del 2023 realizzato dall’Università della California nel 65% delle famiglie esiste davvero un “figlio preferito”. Differenza nel tempo dedicato, lodi maggiori o minori, tendenza a giustificare gli errori diversamente, affetto che viene dimostrato in non egual misura e punizioni differenti in caso di disubbidienza, secondo questi fattori è stato possibile determinare tramite dei sondaggi il fatto che in alcune famiglie vi sia effettivamente un figlio o figlia preferito/a.
Un fenomeno che ha dei risvolti sulla salute mentale e sul benessere dei figli e delle figlie che non rientrano nella categoria dei preferiti. Gli psicologi hanno individuato una definizione per questa diagnosi, il PDT, Parental Differential Treatment, ovvero il “trattamento preferenziale dei genitori” stilando le possibili conseguenze sulla salute psicologica come ansia, bassa autostima, depressione e problemi comportamentali.
Figlio preferito: ne avevano parlato in diretta Beppe e Renzo
Renzo Di Falco e Beppe De Marco ne avevano parlato in diretta riportando i dati dello studio, iniziato nel 1989, e leggendo alcuni messaggi arrivati dai nostri ascoltatori e dalle nostre ascoltatrici:
“Fin dalla giovane età, il favoritismo dei genitori influisce sul modo in cui un bambino cerca l’attenzione e l’approvazione degli altri. I bambini meno favoriti possono sviluppare senso di inferiorità e sentirsi arrabbiati, depressi, poco attraenti, incompetenti e confusi riguardo alla loro identità. Se invece un bambino è il favorito e riceve un surplus di attenzione positiva, lui o lei trarrà beneficio dal sentirsi più apprezzato, ed è facile presumere che i figli favoriti sperimenteranno solo conseguenze positive.” Ha spiegato ai microfoni della BBC Amanda Wiener, ricercatrice dell’Union College di New York che ha aggiunto: “Tuttavia, sembra probabile che i fratelli prediletti sperimenteranno la gelosia degli altri e si comporteranno in modo egocentrico, modi che potrebbero causare attenzione negativa da parte dei coetanei.”
Oltre questo, la ricerca ha analizzato anche un altro fenomeno, quello della differenza di trattamento tra figli maschi e figli femmine, e il risultato è che in generale è più probabile che la mamma sia più affezionata alla figlia e il papà al figlio maschio.
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