Non è un mistero, in fondo, perché tutti gli indizi portano alla medesima conclusione. Da un lato l’industria aerospaziale, dall’altro invece, le scoperte che arrivano dalla ricerca, dai telescopi e dai satelliti nello spazio: l’uomo, cerca una nuova casa, per diventare una specie interplanetaria. Non accadrà domani, perché al netto di tutte le scoperte, tra i tanti nodi da sciogliere, c’è sempre lo stesso: come potremmo raggiungere altri pianeti?
Intanto sono stati scoperti due nuovi esopianeti che orbitano attorno alla vicina stella GJ 1002, la quale orbita a meno di 16 anni luce dal nostro Sistema Solare: precisamente, questi esopianeti si trovano nella costellazione della Balena. Ogni informazione porta alla stessa conclusione: simili alla nostra Terra.
Stessa distanza dalla loro stella madre, stessa dimensione della Terra, sebbene i due esopianeti, GJ 1002 b e GJ 1002 c (questi i loro nomi) impieghino 10 giorni il primo e 21 giorni il secondo, per far passare un intero anno. Così ne ha parlato Alejandro Sua’rez Mascareno, ricercatore dell’Instituto de Astrofìsica de Canarias (Iac):
La natura sembra determinata a dimostrare che gli esopianeti simili alla Terra sono molto comuni. Con questi due, ne conosciamo già 7 in sistemi vicini.
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Immagine di copertina: Foto Alejandro Suárez Mascareño and Inés Bonet (IAC)
