Nella giornata di ieri, lunedì 2 maggio, il governo ha annunciato l’arrivo di un bonus di 200 euro contro il caro energia, e in generale il caro vita, che l’Italia e il mondo intero sta affrontando dopo l’emergenza guerra in Ucraina.
Il provvedimento è rivolto a 28 milioni di italiani: lavoratori, autonomi e dipendenti, e pensionati con un reddito fino a 35mila euro.
Il Premier Mario Draghi lo ha presentato nella conferenza stampa sul nuovo decreto Aiuti, provvedimento da 14 miliardi di euro messo in campo contro le conseguenze economiche della guerra e che cerca di sostenere gli italiani con un reddito medio basso.
“Approviamo un importante provvedimento di sostegno ai redditi di 28 milioni di italiani tra pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito fino a 35mila euro con un bonus uguale per tutti di 200 euro.”
Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, per i pensionati il bonus verrà erogato a luglio direttamente dall’INPS, mentre i lavoratori dipendenti se lo ritroveranno automaticamente in busta paga: il bonus verrà erogato dai datori di lavoro, che poi recupereranno la somma al primo pagamento di imposta utile; è presumibile che il bonus arriverà tra giugno e luglio.
Non si sa ancora, invece, come il bonus sarà usufruibile dai lavoratori autonomi: si parla di un fondo ad hoc che verrà creato a breve.
In tutti i casi, si tratterà di un bonus una tantum.
Il decreto Aiuti va anche a prorogare il taglio delle accise sui carburanti di 25 centesimi al litro fino al prossimo 8 luglio e prevede di continuare a intervenire per altri tre mesi contro il caro energia aiutando 5,2 milioni di famiglie.
“Le misure di oggi affrontano prima di tutto il problema del caro vita che penalizza la grande generalità dei cittadini e può frenare la ripresa, ad aprile l’inflazione era a 6,2%, in calo rispetto a marzo ma ai livelli più alti degli ultimi decenni. Questo dipende in grande misura dall’energia. Cosa significa? Che sono situazioni temporanee e vanno affrontate con strumenti eccezionali. Senza questo intervento si indebolisce l’economia e poi si creano situazioni permanenti di povertà.”
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