Dopo la proposta di legge per vietare l’utilizzo dei social media ai minori di 15 anni, la Francia si sta muovendo per una nuova limitazione per proteggere i bambini dai pericoli del web. In questo caso i soggetti che dovranno cambiare le loro abitudini saranno i genitori che sono abituati a condividere tutta la loro vita sui social media, compresa quella dei figli e delle figlie minorenni.
Lunedì 6 marzo è stata discussa, per la prima volta nella storia, la proposta del deputato di Renaissance, Bruno Studer, che imporrebbe limitazioni all’uso che genitori, e adulti in generale, fanno dei social media.
Che cosa significa sharenting
Sharenting è un anglicismo e neologismo che deriva da due parole inglesi: share (condividere) e parenting (genitorialità) e descrive il fenomeno per cui i genitori condividono online contenuti come foto e video ritraenti i propri figli o le proprie figlie.
In sostanza è la condivisione con post, stories, TikTok e foto dei propri figli o figlie non censurandone l’identità.
Perché la Francia vuole vietare questa attività? Semplice, proteggere l’identità e la dignità dei più piccoli i quali non sono ancora capaci di esporre il loro parere sulla condivisione o meno di un contenuto che li ritrae online. Inoltre si aggiunge il tema della privacy e della protezione dei minori dai pericoli del web; una volta online un contenuto diventa “libero” di utilizzo da chiunque e rischi di pedopornografia online aumentano.
Foto: Eduardo Barrios – Unsplash