Il governo è al lavoro sui prossimi passi per un ritorno alla normalità. La data cruciale è sicuramente quella del primo aprile, giorno in cui è previsto lo scadere dello stato d’emergenza. Le prime decisioni potrebbero arrivare già martedì. Intanto, come ricorda Repubblica, ci sono già alcuni punti fermi. Da ieri sono possibili le visite nei reparti non Covid degli ospedali e nelle Rsa. Dal primo aprile non sarà più necessario il Super Green Pass per salire sui qualsiasi mezzo pubblico, bus e aerei compresi, e servirà solo il Green Pass base. Dal primo maggio, infine, dovrebbe cadere l’obbligo del Super Green Pass per i lavoratori con più di 50 anni.
Come spiega Open, gli altri passaggi a cui il governo darà priorità sono la fine dell’obbligo di qualunque tipo di Green Pass per sedersi nei bar, nei tavoli dei ristoranti all’aperto e, soprattutto, per gli hotel. Quest’ultimo punto è stato richiesto con urgenza dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia per incentivare il ritorno dei turisti stranieri in linea con le riapertura messe in atto dagli altri paesi.
Il Premier Draghi si trova sicuramente in una posizione non facile. Se da una parte l’allentamento di determinate restrizioni è necessario per la ripartenza economica del paese, dall’altro l’aumento dei contagi continua a spaventare. Ieri i positivi totali erano 54.000 e il consigliere scientifico del ministero della Salute Walter Ricciardi si è detto preoccupato per una mancanza di una linea comune a livello europeo. “La Francia sospende il Green pass e da noi si è accusati di dittatura sanitaria per tenerlo” – spiega Riccardi – “È estenuante. Eppure è chiaro che se si apre la circolazione, per esempio sospendendo tutte le misure, come ha fatto la Gran Bretagna, ci sarà di nuovo un aumento dei casi”.
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