“Progressi concreti per tutti i lavoratori!”. Così il vicepremier Pierre-Yves Dermagne ha commentato i passi avanti sulle riforme del lavoro. Il pacchetto di leggi spingerà verso una maggiore flessibilità e una migliore divisione tra la vita privata e quella in ufficio.
Come spiega Il Corriere, il progetto di legge dovrà essere esaminato dai legislatori federali prima di essere emanato e non si sa ancora quando entreranno in vigore le nuove regole. La parte che sta facendo più discutere è quella dedicata alla possibilità dei lavoratori di condensare il monte ore settimanale in quattro giorni invece dei tradizionali cinque. Sarà possibile fare una prova di sei mesi e poi decidere se tornare o meno alla settimana normale.
La réforme du marché du travail validé en kern : des avancées concrètes pour tous les travailleurs !
— Pierre-Yves Dermagne (@PYDermagne) February 15, 2022
✔️Droit à la formation bétonné
✔️Protection travailleurs plateforme
✔️Conciliation vie prof./privée
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L’obiettivo è quello di dare più possibilità alle persone di gestire meglio gli impegni lavoratativi e quelli famigliari. Avvisando il proprio datore la settimana prima, si potranno stabilire turni in modo che chiunque ne abbia necessità – ad esempio le mamme con figli piccoli o chi ha anziani a carico – riesca a gestire i propri impegni coordinandosi con i suoi colleghi.
Un altro tema importante è il diritto alla disconnessione. Con l’introduzione massiccia dello smartworking è diventato sempre più difficile confinare gli impegni lavorativi all’interno di orari standard, con la conseguenza che il dipendente possa essere raggiunto in qualsiasi momento e debba garantire sempre la massima disponibilità. I lavoratori potranno non rispondere a telefonate, messaggi o mail fuori dall’orario di lavoro senza avere il timore di ricevere rimproveri. “Queste richieste incessanti possono danneggiare la salute fisica e mentale del lavoratore”, ha detto Dermagne.
“Il periodo del Covid ci ha costretto a lavorare in modo più flessibile, il mercato del lavoro si è dovuto adattare a questo” – ha detto il primo ministro del Belgio Alexander De Croo – “L’obiettivo è dare alle persone e alle aziende più libertà di organizzare il proprio orario di lavoro. Spesso che siamo molto meno dinamici se ci confrontiamo agli altri Paesi”.
Foto: Pixnio